Le location alpine sono spettacolari, la fotografia (se non proprio lo stile) perfettamente adeguata agli standard di una grossa produzione. Cosi come il tema: riproporre una sorta di ESORCISTA nella dimensione mitica di Heidi. Meno entusiasmante il tono della pellicola, quasi curiosamente televisivo malgrado i mezzi “cinematografici”: gli attori, il montaggio, il commento musicale e sonoro sfidano pericolosamente la maniera. Quasi una esasperazione formale, all'interno di un formato che invece racconta ad un pubblico abituato all'evidenza della drammaturgia spiccia, televisiva appunto. E' il paradosso di un film che si voleva probabilmente solo horror-popolare. Ma che ha rischiato di diluire nella grandiloquenza certi suoi simpatici aspetti critici nei confronti dell'ambiguità, di una ipocrisia curiosamente alpina e clericale.