APPUNTAMENTO A BELLEVILLE (LES TRIPLETTES DE BELLEVILLE) |
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di Sylvain Chomet , lungometraggio di animazione
(Francia, 2003)
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Se la storia non dice più di tanto (il ciclista allenato maniacalmente dalla nonna è rapito durante il Tour: sarà salvato da tre star in pensione del musichall parigino), c'est le ton, è il caso di dirlo, qui fait la musique. Sensazione all'ultimo festival di Cannes, APPUNTAMENTO A BELLEVILLE non è l'ennesima animazione più o meno fastfood programmata per il mercoledì pomeriggio dei pargoli. Destinato agli adulti, è semplicemente un prodigio inatteso nella sua incredibile densità: originalità ed allucinazione grafica, surrealismo e umorismo del nonsenso, riflessione melanconica e poesia straniante. Classico e postmoderno al tempo stesso, il primo lungometraggio di Sylvain Chomet andrebbe rivisto più volte per afferrarne tutto il capitale di invenzione e ispirazione. Dai riferimenti cinefili (l'universo glauco e claustrofobico del BRAZIL di Terry Gilliam, il ritmo di sorvolare un universo personale alla Jacques Tati), a quelli grafici (il classicismo di un Dubout, l'aggressività barocca di Jeunet & Caro, la violenza dei fumetti della popart), a quelli coreografici e musicali (Fred Astaire e Josephine Baker, Charles Trenet e Django Reinhardt). Con qualche momento di stanca della sceneggiatura a metà percorso, dopo un prologo trascinante come una stupefacente improvvisazione jazz e prima di un finale allucinato APPUNTAMENTO A BELLEVILLE è un prodigio (durato i quattro anni della sua gestazione) dell'immaginazione. In tempi di speculazioni digitali e ripensamenti disneyani, una lezione memorabile. Non solo per gli appassionati dell'animazione.
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Il film in Internet (Google)
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Film dello stesso regista |
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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