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ANORA Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 19 novembre 2024
 
di Sean Baker, con Mikey Madison, Mark Eydelshteyn, Youri Borissov, Karren Karagulian (Stati Uniti, 2024)
 

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Nel 2017, c'eravamo finalmente accorti di Sean Baker. E che non era forse il caso di perdere un film come UN SOGNO CHIAMATO FLORIDA (THE FLORIDA PROJECT).  Non solo perchè rappresentava un'ottima occasione per capire come Donald Trump si fosse ritrovato alla presidenza degli Stati Uniti. Ma, proprio come accadeva con il film, quanto fosse meglio godersi il suo lato faceto, prima di affrontare quello serio. E incantarci di tanto splendore sull’infanzia, prima di concederci alle abituali riflessioni sociali. Accompagnandoci così ala deliziosa quanto pestifera Mooney. Sei anni. E vivere in un motel di Orlando in via di disfacimento intitolato The Magic Castle Inn. Proprio perché dietro alle sue scalcinate facciate turchesi e fucsia accoglieva i visitatori più improbabili del vicino Disney World..

Sean Baker non era proprio uno sconosciuto. Al festival di Sundance del 2015, il suo TANGERINE era stato accolto dal generale entusiasmo. Succede. Non fosse che grazie al fatto che il giovanissimo regista l’avesse girato utilizzando tre I-Phone 7 plus; e un budget di poco più di un milione.

In THE FLORIDA PROJECT succedeva  pure che  Sean Baker si lasciasse prendere per mano da Willem Dafoe; nel ruolo di un burbero guardiano di motel, che andava ricaricandosi di una umanità indimenticabile. Nella sua leggerezza, nella sua volontà di restare all'innocenza di una altezza non esattamente infantile, il film evitava allora ogni moralismo. Con uno sguardo in armonia perfetta tra il sogno (non esattamente quello americano) e una sorta di neorealismo rivisto da una debordante estetica. Disney; certo. Ma intriso negli impossibili motel che accolgono i protagonisti, nei fucsia e turchese che andavano farsi veri.

La verità è che in quella Florida da poveracci Sean Baker già riusciva ad impregnare il proprio film di una  spigliatezza magica; trascinato com'era dalla sfrontata, straordinaria Brooklin Prince e dal suo manipolo di amichetti. Mentre l'autore si guardava bene dal perdere il nord: lo sguardo incantato di THE FLORIDA PROJECT rimaneva incollato alla constatazione amara di una realtà.

Il tempo ci conduce oggi ad ANORA., quando sette anni separano ormai  la magia infantile di una Florida straniante alle convulsioni a prima vista elettrizzanti nei club di strip-tease di Manhattan. Ecco Anora, splendida Mikey Madison, Cenerentola allegramente spregiudicata dall'energia memorabile nelle mani di un cineasta nel suo momento più creativo, stravolgere così da spericolata amazzone le notti delle proprie vicissitudini. Nasce una rivisitazione del mitico PRETTY WOMAN, disinvolta nel suo allegro erotismo, sulle tracce di una moderna, sorprendente eroina che Julia Roberts non avrebbe di certo disdegnato.   

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In 2017, we had finally noticed Sean Baker. And that a film like THE FLORIDA PROJECT was perhaps not worth missing.  Not only because it represented an excellent opportunity to understand how Donald Trump found himself in the presidency of the United States. But, just as was the case with the movie, how much better it was to enjoy its facetious side before tackling the serious one. And charm us with so much splendor about childhood, before indulging in the usual social reflections. Accompanying us thus ala delightful as pestiferous Mooney. Six years. And living in a crumbling Orlando motel titled The Magic Castle Inn. Precisely because behind its shabby turquoise and fuchsia facades it welcomed the most unlikely visitors to nearby Disney World..

Sean Baker was not exactly a stranger. At the 2015 Sundance festival, his TANGERINE had been greeted by general enthusiasm. It happens. If only because of the fact that the very young director had shot it using three I-Phone 7 plus; and a budget of just over a million. In THE FLORIDA PROJECT it also happened that Sean Baker allowed himself to be taken by the hand by Willem Dafoe; in the role of a gruff motel keeper, who was recharging himself with an unforgettable humanity. In its levity, in its willingness to remain at the innocence of a height not exactly childlike, the film then avoided all moralism. With a look in perfect harmony between the dream (not exactly the American dream) and a kind of neo-realism revised by an overflowing aesthetic. Disney; sure. But steeped in the impossible motels that welcome the protagonists, in the fuchsias and turquoises that went true.

The truth is that in that poor man's Florida Sean Baker was already managing to imbue his own film with a magical slickness; dragged along as he was by the cheeky, extraordinary Brooklin Prince and his handful of cronies. While the author was careful not to lose the north: the enchanted gaze of THE FLORIDA PROJECT remained glued to the bitter realization of a reality.

Time leads us to ANORA. today, when seven years now separate the childlike magic of an alienating Florida to the at-first-sight electrifying convulsions in Manhattan's strip clubs. Here is Anora, gorgeous Mikey Madison, a cheerfully reckless Cinderella of memorable energy in the hands of a filmmaker at her most creative, thus twisting as a reckless amazon the nights of her own vicissitudes. A reimagining of the legendary PRETTY WOMAN is born, casual in its cheerful eroticism, on the trail of a modern, striking heroine Julia Roberts would certainly not have disdained.

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