3836 recensioni a vostra disposizione!
   
 
 

UN AFFARE DI FAMIGLIA
(SHOPLIFTERS)
(MANBIKI KAZOKU)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 12 settembre 2018
 
di Hirokazu Kore-eda, con Lily Franky, Mayu Matsuoka, Kairi Jyo, Sakura Ando, Kirin Kiki (Giappone, 2018)

Ottenibile in DVD/Blu-ray

 

FOR ENGLISH VERSION SEE BELOW

www.filmselezione.ch - 3800 reviews since 1950 at your disposal

E' stata una splendida e più che meritata Palma d’Oro quella assegnata a Un affare di famiglia (Shoplifters), il premio al Giappone, 21 anni dopo L’anguilla di Shohei Imamura. Ha un titolo emblematico, l'ultima opera di Kore-eda Hirokazu, autore dal 1995 del suo magnifico esordio con Maborosi di un seguito di capolavori o quasi: come After Life, Nobody Knows, Still Walking e Father and Son. Per la quinta volta a Cannes, Kore-Eda non è soltanto il cineasta delicato di un’emozione che qui raggiunge un proprio apice. Ma un cesellatore come pochi altri della cellula familiare, un poeta della filiazione, dei rapporti anche conflittuali fra generazioni. Oppure, come qui, di una solidarietà che dilaga nel nucleo del racconto: Un affare di famiglia s’inventa così, con un humour e una grazia straordinaria, ai margini della società giapponese.

La sempre sorprendente Kirin Kiki è l’anziana che vive con la propria pensione; fra gioie e dolori, nel suo modesto appartamento, rispondendo all’idea di un’esistenza non basata su delle imposizioni morali e sociali. Piuttosto, nel minimalismo di una scelta forse malinconica, ma quanto delicata. Con quella coppia formata da un operaio edile e l’impiegata di una lavanderia, la sorella studentessa che "lavora" nel locale a luci rosse, un ragazzino trovato abbandonato in un’auto. Singolare assieme, non da ultimo poiché privo di qualsiasi legame di sangue.

Infine la bimba, raccolta per strada e forse abbandonata dai genitori; e alla quale saranno inculcati i sani principi dello "shoplifter". Il taccheggiatore, cioè, come responsabile della sopravvivenza familiare; il ladruncolo, insomma, ma il costruttore di un centro vitale. Per una vita serena, fuori dai luoghi comuni imposti dalla società: destinata a scomporsi, quando le leggi di quest’ultima verranno ad oscurare il bagliore effimero di quei fuochi artificiali nel cielo di Tokyo.

====================================================================

It was a splendid and more than deserved Palme d'Or that awarded to A Family Affair (Shoplifters), the prize to Japan, 21 years after Shohei Imamura's Eel. It has an emblematic title, the latest work by Kore-eda Hirokazu, author since 1995 of his magnificent debut with Maborosi of a sequel of masterpieces or almost: such as After Life, Nobody Knows, Still Walking and Father and Son. For the fifth time in Cannes, Kore-Eda is not only the delicate filmmaker of an emotion that reaches its peak here. But a chiseller like few others in the family cell, a poet of filiation, of even conflictual relationships between generations. Or, as here, of a solidarity that spreads in the core of the story: A family affair is invented in this way, with an extraordinary humor and grace, on the margins of Japanese society.

The always surprising Kirin Kiki is the old woman who lives with her pension; between joys and sorrows, in her modest apartment, responding to the idea of an existence not based on moral and social impositions. Rather, in the minimalism of a choice that is perhaps melancholic, but how delicate. With that couple made up of a construction worker and a laundry employee, the student sister who "works" in the red light room, a young boy found abandoned in a car. Singular together, not least because it is devoid of any blood ties.

Finally the little girl, picked up on the street and perhaps abandoned by her parents; and to whom the healthy principles of the "shoplifter" will be inculcated. The shoplifter, that is, as responsible for family survival; the petty thief, in short, but the builder of a vital center. For a serene life, out of the clichés imposed by society: destined to break down, when the laws of the latter come to obscure the ephemeral glow of those fireworks in the sky of Tokyo.

www.filmselezione.ch

3800 reviews since 1950 at your disposal


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

 
 
Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda