Dopo due incontri catastrofici, un uomo ed una donna si legano d'amicizia duratura, e finiscono per amarsi. Quante volte ci hanno propinato questo schema, al cinema e non solo al cinema?Ma al cinema, e particolarmente in quel modo di far cinema che è proprio alla commedia brillante (al quale appartiene questa pellicola di un autore indubbiamente dotato, ma approdato dopo troppe vicissitudini alla notorietà registica con l'ottimo STAND BY ME) sappiamo tutti con non conta tanto "cosa" (o "perché") un avvenimento si produce, quanto "come" questo viene presentato. Puntualmente, il "cosa" capita in HARRY TI PRESENTO non si pone sulle vette della disquisizione filosofica: dopo il solito ci sta o non ci sta, e prima del ci sta - e per sempre - esso verte soprattutto sulla possibilità, o meno, che tra un uomo e una donna possa esistere dell'amicizia senza alcuna implicazione , esplicita o peggio ancora repressa, di ordine sessuale. Lo stadio, come si vede, tra il ginnasiale ed il liceale.
Ma il "come" la solita manfrina si sussegue è già, nel film, più interessante: perché, dai tempi in cui Cukor , Lubitsch, Sturges o Howard Hawks con suprema grazia giocherellavano con queste cose, non solo molta acqua è passata sotto i ponti. Ma, soprattutto - liberazione sessuale, femminismo, sessantotto e via dicendo aiutando - il modo dei due sessi d'incontrarsi. Cosi, in WHEN HARRY MET SALLY è tutta una cronologia dell'incontro (affettuoso, sessuale, amoroso) che viene ad essere sconvolta. E con essa un'altra cronologia sulla quale l'autore di cinema ha sempre contato, quella dell'identificazione e del desiderio dello spettatore.
Sul filo di un dialogo assolutamente delizioso (di Nora Ephron: versione originale da non mancare!) , sul ritmo incalzante tipico degli esempi migliori del genere, con quella grazia e quell'humour che nascono dalla complicità con il quale un regista segue i propri (ovviamente perfetti) attori, ecco allora il film maturare oltre la semplice copia di un Woody Allen d'epoca (le interviste alle vecchie coppie di coniugi, che puntualizzano la progressione drammatica).
Farsi storia, sorprendentemente moderna nel rifiuto della convenzione sessuale, dell'eterna rincorsa alla felicità di coppia, prolungata e dilatata di raffinato e sofisticato divertimento.