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di Yojito Takita, con Masahiro Motoki, Tsutomu Yamazaki, Ryoko Hirosue
(Giappone, 2008)
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I fortunati vincitori degli Oscar, specie quelli ai quali gli oltre seimila benemeriti membri dell'Accademy assegnano il premio al Migliore film straniero sono spesso degli oggetti particolari. Indicativi, non soltanto delle qualità cinematografiche dell'eletto, ma pure dell'idea più o meno azzeccata che gli americani si fanno degli usi e costumi stranieri. Succede, e fortunatamente con cognizione di causa sufficiente, a proposito di un film dalla vicenda a dir poco insolita e sulla carta provocatoria come DEPARTURES: un violoncellista disoccupato risponde all'offerta di una ditta che si occupa di aiuti alla partenza, convinto che si tratti di un'agenzia di viaggi. I viaggi ci sono, e cosi il compito di sistemare i partecipanti; solo che questi ultimi sono diretti all'Aldilà. Volutamente (oltre che utilmente, considerato che il film ha attirato tre milioni di spettatori in Giappone) condotto sui toni delicati della commedia agrodolce più che su quelli macabri nei quali avrebbe potuto facilmente cadere, il film riflette nella sua serenità molte delle particolarità della tradizione orientale. Ed è certamente l'attenzione per i gesti, la loro precisione e il loro pudore, la consolazione offerta dai rituali, la serenità degli sfondi naturali con i quali il film affronta momenti sui quali altre culture preferiscono glissare, la ragione del successo di un regista esperto anche se non proprio trascendentale come Yojito Takita.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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