Un duello enorme, grottesco e rabbioso immerso nella vodka tra Kolia, l'espropriato al quale hanno tolto la casa, la terra, la donna; e il sindaco del villaggio sperduto nel nord, sulle rive del mare di Barents. Nelle musiche di Philip Glass, la degenerazione del potere, il dilagare della corruzione in un paesaggio antico e terribile dai significati cosmici, con le balene che hanno lasciato i loro resti sulle spiagge come noi le nostre civilizzazioni.
In un quadro indimenticabile tagliato con la lama affilata che affonda negli ambienti, il ritratto feroce di una Russia che s'impregna anche d'ironia e di tenerezza: l'ombra dei grandi romanzieri classici non si è ancora dissipata del tutto.