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TUTTA LA BELLEZZA E IL DOLORE
(ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 2 maggio 2023
 
di Laura Poitras, con Nan Goldin, documentario (Stati Uniti, 2022)

Ottenibile in DVD/Blu-ray

 

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Nel 2013, l'ex tecnico della CIA Edwrad Snowden, nonché consulente informatico ai massimi livelli della National Security Agency, provocava una delle scosse politiche più clamorose vissute dagli Stati Uniti rivelando documenti segreti inerenti la Difesa americana.

Nel contempo, sotto il nome CITIZIENFOUR (vedi di seguito in "In prima pagina), Snowden contattava la documentarista di Boston Laura Poitras. Erano le premesse all'ottimo film dallo stesso nome, firmato dalla regista, produttrice e montatrice, ormai sotto sorveglianza del Dipartimento della Sicurezza Interna americana. Girato, in gran parte in tempo reale, in una stanza d'albergo di Hong Kong, con il  cinema incontrare, in una segretezza allucinante che confinava con esiti letali, l'ex tecnico della CIA. E il fascino di CITIZIENFOUR, l'interesse nel ruolo di un cinema in bilico tra informazione e creazione, verità e manipolazione, documento e invenzione continuare a risiedere nella zona d'ombra che avvolge ora TUTTA LA BELLEZZA E IL DOLORE (ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED).

Inaspettata trionfatrice del Leone d'Oro a Venezia 2022, candidata al Miglior Documentario agli Oscar, Laura Poitras incontra ed esalta questa volta un'altra protagonista della nostra epoca, Nan Goldin. L'artista che ha cambiato il modo di guardare a una fotografia, l'attivista che ha sfidato l'universo degli oppioidi. Poitras penetra nell'intimità sofferta di Nan Goldin, nel suo modo di tradurla in un multiformità creativa innovante e personalissima. Un inedito spessore umano, come è stato giustamente definito. Ma la fotografa è al tempo stesso un'attivista. Così, uno dei vari percorsi del lungometraggio descrive, con altrettanta determinazione contenuta dalla propria arte, la sua sfida alla famiglia Sackler e la loro casa farmaceutica Purdue Pharma. Produttori miliardari di un oppioide, l'OxyContin, che, prima della sua messa al bando provocherà la morte di 500'000 addetti,

L'alibi apparentemente inoppugnabile dei Sackler si baserà allora sull'enormità delle loro sponsorizzazioni museali: che finiranno per essere ritirate dal Met, il Guggenheim, la Tate Modern, le Serpentine Galleries di Londra, il Louvre di Parigi...: Nel solco tracciato dalle vicissitudini dello Snowden di CITIZIENFOUR il travaglio di Goldin sembra allora nascere da un rifiuto delle menzogne, le ipocrisie, le ingiustizie create dalla società. Dietro alle sue vicissitudini, che saranno solo in seguito sbrigativamente definite femministe, TUTTA LA BELLEZZA E IL DOLORE riflette sulle contraddizioni del puritanesimo degli anni Cinquanta. Quello che avrà spinto al suicidio la sorella maggiore di Nan. Assieme all'ipocrisia nei confronti dell'AIDS degli anni Ottanta, o le conseguenze di un patriarcato perverso al quale è stata costretta la protagonista.

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In 2013, former CIA technician Edwrad Snowden, as well as a top-level IT advisor to the National Security Agency, provoked one of the most sensational political shocks the US has ever experienced by revealing secret US defence documents.

At the same time, under the name CITIZIENFOUR, Snowden contacted Boston documentary filmmaker Laura Poitras. These were the premises for the excellent film of the same name, signed by the director, producer and editor, now under surveillance by the US Department of Homeland Security. Shot, largely in real time, in a Hong Kong hotel room, with the cinema meeting, in a hallucinating secrecy that bordered on lethal, the former CIA technician. And the fascination of CITIZIENFOUR, the interest in the role of a cinema poised between information and creation, truth and manipulation, document and invention continue to reside in the grey area that now envelops ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED.

Unexpected winner of the Golden Lion at Venice 2022, nominated for Best Documentary at the Oscars, Laura Poitras meets and exalts this time another protagonist of our time, Nan Goldin. The artist who changed the way we look at a photograph, the activist who challenged the opioid universe. Poitras penetrates Nan Goldin's suffered intimacy, her way of translating it into an innovative and highly personal creative multiformity. An unprecedented human depth, as has been rightly defined. But the photographer is at the same time an activist. Thus, one of the various tracks of the feature film describes, with just as much determination contained by her own art, her challenge to the Sackler family and their pharmaceutical company Purdue Pharma. Billionaire producers of an opioid, OxyContin, which, before it was banned, caused the deaths of 500,000 people,

The Sacklers' seemingly unassailable alibi will then be based on the enormity of their museum sponsorships: which will end up being withdrawn from the Met, the Guggenheim, the Tate Modern, the Serpentine Galleries in London, the Louvre in Paris..: In the furrow traced by the vicissitudes of CITIZIENFOUR's Snowden, Goldin's travail then seems to stem from a rejection of the lies, hypocrisies, and injustices created by society. Behind her vicissitudes, which will only later be hastily described as feminist, ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED reflects on the contradictions of 1950s Puritanism. The one that drove Nan's older sister to suicide. Along with the hypocrisy towards AIDS in the 1980s, or the consequences of a perverse patriarchy to which the protagonist was forced.

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