Fumagalli
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Ingiustamente relegato dai nostri distributori fra i saldi di fine stagione, BARFLY è lungi dall'essere un film indegno. È girato da un regista che ama i fenomeni (GENERALE IDI AMIN DADA, oppure KOKO, IL GORILLA CHE PARLA), gli argomenti (la droga di MORE, il gioco di LES TRICHEURS) ed i sentimenti (il masochismo di L'AMANTE) forti.
Qui in BARFLY (che significa insetto da bar, ma anche furbetto della bottiglia) somma un po' tutto. A cominciare dagli elementi a disposizione: un testo micidiale (firmato dal grande sporcaccione della letteratura americana, Charles Bukovski), due grandi attori (Rourke e Dunaway) ed il direttore della fotografia di Wenders, Robby Muller con i suoi famosi toni iperrealistici. La descrizione è quella etilico- sentimentale della prime esperienze dello scrittore: in effetti, della continua deambulazione (mai sordida, mai pietistica , anzi spesso tenera e vitale come nel mondo particolare di Bukovski) dei due protagonisti dalla bottiglia facile.
Mickey Rourke è certamente sopra le righe: di un istrionismo forse anche compiuciuto, ma divertente e mostruosamente dissacrante. E Faye Dunaway, bella come non mai, campa sovrana quanto divinamente spettinata una delle ubriacone più dignitose di tutto il cinema. Con lei in scena, l'amore per lo scotch si fa amore tout court.
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Articolo:
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Alla TV:
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Uscita in DVD:
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Streaming:
Sì
No
Dall'archivio:
Sì
No
Datarecensione:
(es. 31/12/01)
Datainserimento:
(es. 31/12/01)
Visionamento:
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