Fuori dal mito, Garibaldi e la spedizione dei Mille. La svolta nella carriera di Rossellini; dopo il periodo neorealista propriamente detto (con PAISA' come momento più alto), dopo il ciclo dedicato ai problemi della coppia (VIAGGIO IN ITALIA), con IL GENERALE DELLA ROVERE che lo precede e VANINA VANINI che lo seguirà il regista si dedica alla Storia. Ad un cinema essenzialmente funzionale, quasi didattico, vicino anche compositamente a quel linguaggio televisivo da lui spesso lodato e contrapposto, esteticamente e produttivamente a quello cinematografico; ritenuto ormai al termine del suo periodo di fecondità. In VIVA L'ITALIA appare chiara la volontà di evitare ogni spettacolarità fine a sé stessa, la retorica tipica delle imprese garibaldine, il ricorso al cinema della tradizione. Anche se non sfugge ad un certo schematismo non si può non ammirare la serena contemplazione delle panoramiche sulle battaglie, lo stupendo senso di composizione nelle scene di gruppo. Cinema al servizio di un'idea; che troverà la sua riuscita esemplare nel l966, in LA PRISE DE POUVOIR DE LOUIS XIV.