Fumagalli
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NEMICO PUBBLICO si situa su quell'interminabile cammino di (probabili) buone intenzioni del quale è lastricato il mondo della progettazione cinematografica. Raccontando la storia di un volonteroso avvocato (al solito, utilmente di colore) che si crede vittima della mafia, mentre invece è perseguitato dallo strapotere tecnologico dei Servizi di Sicurezza nazionali essendo stato involontario testimonio di un omicidio, il film si riallaccia ad un filone grandioso. Quello della cospirazione o, se preferite della paranoia che ha dato alla luce innumerevoli capolavori del cinema americano: non solo quell'INTRIGO INTERNAZIONALE di Hitchcock o LA CONVERSAZIONE di Coppola, ai quali il film di Tony Scott rimanda quasi spudoratamente, ma molte delle opere più esaltanti di Kubrick, Pakula o de Palma, fino alle più recenti dei fratelli Coen (BURTON FINK o BIG LEBOWSKI) o di Tim Burton (MARS ATTACK).
Il guaio è che Tony Scott (e lo si sapeva dai tempi di TOP GUN o di ALLARME ROSSO) è uno che si eccita, più che sulle sollecitazioni cerebrali su quelle cinetiche. Ed il suo film, che avrebbe potuto essere una brillante dissertazione (oltre che utilissima, visto i tempi che corrono...) sui diritti alla privacy, sulla tecnologia che permette non soltanto di spiarvi, ma ormai di ricreare a piacimento una sua realtà virtuale di comodo, sulla degenerazione dello Sguardo, quando è filtrato, mediato attraverso una determinata prospettiva di osservazione, si accontenta di essere un frenetico quanto vano, di conseguenza pure confuso videogame.
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Copertina:
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In proiezione:
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Articolo:
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Alla TV:
Sì
No
Uscita in DVD:
Sì
No
Streaming:
Sì
No
Dall'archivio:
Sì
No
Datarecensione:
(es. 31/12/01)
Datainserimento:
(es. 31/12/01)
Visionamento:
Numero:
Nascondere:
Sì
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