Considerato da molti fra i dieci migliori film del primo decennio 2000, The Host è sicuramente un'opera prima memorabile. Un mostro gigante affiora improvvisamente dal fondo della fiume che bagna Seul: la prima a subirne le conseguenze sarà allora Park, che gestisce un piccolo snack sulla riva assieme alla sua famiglia. Gang-du, il figlio maggiore, tenterà allora di fuggire, assieme alla sua unica e benvoluta figliola Hyun-seo: ma finirà per perderla fra la folla. A prima vista Hyun-seo parrebbe finita in preda al lucertolone gigante: ma improvvisamente giunge una chiamata dal suo cellulare con la quale sostiene di essere intrappolata sotto le fogne del fiume. Sarà allora l'interra famiglia a mettersi in moto. Sul filo di un caso d'inquinamento effettivamente avvenuto che aveva fatto storia nella capitale coreana, L'ospite non si limita allora a spaventare. Come succederà in seguito, con Bong è la mescola dei diversi toni ad alimentare straordinariamente l'interesse del proprio intervento. Certo, l'horror e il thriller; ma progressivamente è la riflessione ecologica che viene a confondersi con l'intervento politico e la sua satira. L'azione, che si sviluppa ai confini nell'arte del paradosso di un grottesco sempre più demenziale.