E’ una storia di fantasmi, che inizia però con una sequenza di sesso più che concreta. Il guaio dell’ultimo film di Ozpetek è che quell’incipit, pure accattivante, esaurisce subito il confronto fra l’onnipresente e volonterosa Giovanna Mezzogiorno e l’atletico sub (Alessandro Borghi) dagli apparenti interessi non solo amatori. Mentre il film arrischia immediatamente di perdersi nella ragnatela inestricabile d’insinuazioni narrative. Certo, dietro c’è la Napoli dalle relative, infinite suggestioni a fior di pelle; oltre al mistero debordante ma presto inevaso, di un thriller che si vorrebbe mentale. Che una sceneggiatura ambiziosa quanto abnorme conduce allo sfinimento.