Nella foresta della Bielorussia la tarla del sospetto nasce, durante l'invasione germanica della Seconda Guerra, tra due vecchi amici arruolati nella Resistenza. Come credere all'innocenza del protagonista ferroviere, rilasciato dai tedeschi (contrariamente ai suoi tre colleghi, subito impiccati) dopo l'attentato al treno? Una riflessione su come le guerre arrivano a corrompere il giudizio morale degli individui.
Un tema appassionante, anche se il regista (un sokuroviano) finisce per diluirlo eccessivamente nei tempi delle peregrinazioni nella natura. Rimane comunque l'originalità e la maestria nel rovesciare l approccio stilistico rispetto al film precedente; e di esprimere con grande adeguatezza i significati, in definitiva non così spesso tradotti nello spazio.