Un film troppo lungo. Prima l'adolescenza, nella famiglia ebrea della Londra dei poveri, fine ottocento. Poi il lungo apprendistato, comprese le lezioni del vecchio attore Ian Holm per entrare a teatro.
Superare la propria dimensione umana, gli affetti, le vicissitudini varie per impersonare i grandi di Shakespeare e Ibsen. Il film è intelligente, lento, non proprio imprevedibile.