Al suo... settantesimo film o giù di lì lo straordinario, oltre che fecondissimo creatore di forme del cinema di Hong- Kong riesce a scoprirne una inedita. Un contenitore nuovo, a dir poco sorprendente, un ospedale con tanto di operazioni di chirurgia cranica riprese in dettaglio. Ovviamente trasposto in uno degli incredibili universi onirici dell'inimitabile Johnnie To, clamorosamente postmoderni e manieristi.
Neurochirurgia e tanta commedia, con aggiunta quasi ovvia di azione scatenata. Ne nasce un mix paradossale e affascinante: fra lenzuola svolazzanti e colori iperrealisti, buffoni assurdi e truci cattivissimi nel tradizionale balletto coreografico caro alla tradizione nazionale. Un immaginario sfrenato, pronto ad ogni svolta della "storia" a superarne i limiti.