Fumagalli
Modifica scheda
Regista:
Titolo Alfabetico:
Annoproduzione:
Paese:
Stelle:
Titolo:
Dati film:
Recensione:
Da una parte un personaggio per il cinema, e non solo, impossibile da circoscrivere come Sigmund Freud; dall'altra l'allievo, in seguito rivale Carl Gustav Jung. E, fra i due mostri sacri, la giovane psicoanalista russa Sabina Spielrein, paziente, amante, discepola. Di lei, Freud confermò l'apporto alla scienza, oltre che alla progressiva tensione fra i due; a Jung non restava allora che contraddirlo.
Dall'ospedale Burghölzli nella Zurigo del 1904 a Vienna, traendolo dalla pièce teatrale dal titolo emblematco The Talking Cure di Christopher Hampton, che di relazioni pericolose se ne è sempre inteso, David Cronenberg ha tratto qualcosa di serio e di accattivante, come c'era da attendersi. E d'inatteso. Perché, dell'autore di CRASH si era infatti sempre detto come fosse il regista del corpo: della carne, esplorata, lacerata anche con violenza. Anche se sempre ai fini di un'indagine dello spirito e della psiche, come già era evidente in un film del 2002 come SPIDER. E di sogni, desideri repressi e pulsioni: che da elementi portanti della psicanalisi hanno segnato progressivamente le più recenti, splendide opere del regista canadese, da A HISTORY OF VIOLENCE a LA PROMESSA DELL'ASSASSINO.
Ma il tempo passa, e ho 68 anni ha detto a Venezia il grande cineasta canadese nel suo limpido e erudito inglese. Ed è forse anche per questo che A DANGEROUS METHOD è ormai un film sulla mente. Sui contenuti dei corpi, sulla contrapposizione fra la ragione e l'irrazionale: o, se preferite, fra l'amore e la passione. Cinema della parola (come il recente CARNAGE di Polanski), che racconta i contrasti celebri fra due metodologie psicanalitiche: con il rigore assoluto che nasce da un'implosione del filmare, da un processo di smaterializzazione espressiva affascinante. Impresa a priori impossibile, ma che la qualità di una visione rende (quasi) totalmente comprensibile.
Parrebbe inutile, a questo punto, sottolineare il solito grande Viggo Mortensen, nei panni temibili di Freud; del sorprendente e premiato Michael Fassbender in quelli ambivalenti di Jung. E la fragile, infine determinata, a tratti sconvolgente Keira Knightley che si erge, come Sabina Spielrein, fra i due giganti, eroina tragica e infine lucida.
Proiezione:
Immagine:
Cerca immagine
Didascalia:
Testolink1:
URLlink1:
Testolink2:
URLlink2:
URLlink3:
Copertina:
Sì
No
Selezione:
Sì
No
Serie:
Sì
No
In proiezione:
Sì
No
Articolo:
Sì
No
Alla TV:
Sì
No
Uscita in DVD:
Sì
No
Streaming:
Sì
No
Dall'archivio:
Sì
No
Datarecensione:
(es. 31/12/01)
Datainserimento:
(es. 31/12/01)
Visionamento:
Numero:
Nascondere:
Sì
No
Status: