Fumagalli
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Robert Wise, sperimentato mestierante del cinema americano, ex-montatore di Orson Welles, aveva firmato un paio di anni fa un'opera notevole, ANDROMEDA. Fantascienza, ma legata alle cose di tutti i giorni, un prodotto levigato da una tecnica perfetta, secco, quasi documentaristico. E molte consonanze con la realtà contemporanea, che ne facevano opera di riflessione, oltre che di svago intelligente.
Poco di tutto questo in HINDENBURG, il celebre dirigibile tedesco che, nel 1937, s'incendiava al termine della traversata atlantica, causando le prime vittime, trentasei, dell'aviazione civile. Forse gli intenti del regista non erano del tutto banali: romanzare il viaggio dello zeppelin, legare le immagini spettacolari e tecniche a dei significati morali e politici, mostrare il fallimento dell'Hindenburg, vanto del nazismo, come i primi sentori della catastrofe ancora più grande che doveva investire il mondo, di lì a poco.
A Wise il gioco riesce solo per quello che riguarda la parte tecnica: le immagini del dirigibile in volo sono assai belle, tutto quello che riguarda la meccanica delle inquadrature è riuscita, come sempre nell'opera di Wise. Ma la parte aneddotica è una catastrofe: solite storielle amene sui passeggeri, psicologie e ideologie di uno schematismo totale, catastrofe finale con fuga nelle fiamme nelle regole risapute del genere in voga da qualche tempo. George C. Scott è un grande attore, ma le altre figure sono risibili. La struttura è quella del cinema commerciale più ovvio, come non dovrebbe più esistere.
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Uscita in DVD:
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Dall'archivio:
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Datarecensione:
(es. 31/12/01)
Datainserimento:
(es. 31/12/01)
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