Uno dei grandi momenti del cinema. La vicenda è celebre. Un gruppo di invitati appartenenti all'alta borghesia rimane prigioniero in un sontuoso salone. Trattenuti da una forza metafisica si spoglieranno progressivamente delle proprie facciate sociali. Sarà ripetendo la meccanica dei propri gesti, delle proprie convenzioni, che riusciranno a liberarsi. Ma per ricadere ben presto nella medesima prigioni, in una cattedrale dove si celebra un Te Deum di ringraziamento. Raramente, come ne L'ANGELO STERMINATORE il genio di Bunuel ha saputo utilizzare così mirabilmente le eredità surrealistiche avute in dono dalla propria formazione artistica, per metterle al servizio di una critica spietata della nostra società. Raramente è riuscito ad un cineasta di fondere così perfettamente poesia e ideologia, astrazione e realtà.