Fumagalli
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CAOS CALMO, del quale si è troppo parlato per una sequenza di sesso alquanto immotivata e insistita, è un film assolutamente dignitoso (per il pudore, il coraggio dei silenzi, del rifiuto dell'azione, della spiegazione didattica) nel dissestato panorama italiano. È, anche, un film un po' di tutti e di nessuno. Di Sandro Veronesi, denunciando le difficoltà di tradurne in suggestioni visive l'intimità del discorso letterario. Prepotentemente, di Nanni Moretti. Che con la sua sola presenza attoriale infonde al film, a ogni piega dei dialoghi, il marchio di un tono, di una personalità inconfondibile. E sembra pur ritrovare nel personaggio del manager vedovo che si accampa sulla panchina prospiciente la scuola della figliola per elaborare il proprio lutto e scollamento esistenziale, uno slancio espressivo, un approfondimento umano del quale alcune sue ultime prove registiche facevano forse dubitare. Ragionare su cosa avrebbe potuto essere un CAOS CALMO completato da un Moretti regista conduce a sottolineare i limiti dell'onesta, ma sempre anonima visione di Antonello Grimaldi. Che dirige bene gli attori, quasi una guest star forse in onore dell'amico Nanni (Alessandro Gassman è sorprendentemente perfetto; il gruppo dei francesi altamente professionale; Polanski magico), ma si limita ad incorniciare la presenza del protagonista.
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Articolo:
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Alla TV:
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Uscita in DVD:
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Streaming:
Sì
No
Dall'archivio:
Sì
No
Datarecensione:
(es. 31/12/01)
Datainserimento:
(es. 31/12/01)
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