COMMENT JE ME SUIS DISPUTÉ si situa da certe parti che si possono anche non prediligere: quello di un cinema d'ispirazione letteraria alla Rohmer, alla Garrel, alla Eustache. Ma questo affresco intimista che si organizza attorno alla figura di un giovane insegnante universitario, sui suoi amori ma soprattutto sulle sue esitazioni, le sue frustrazioni che si accompagnano ai suoi slanci, si allarga a macchia d'olio al cerchio di amici, di amanti, di colleghi che gli stanno attorno. E dalla complicità di Desplechin con i suoi attori (che dura dai tempi di LA VIE DES MORTS e di LA SENTINELLE) nasce quell'intimità che rende effimero ed al tempo stesso fremente questo cinema fatto delle stesse esaltazioni, depressioni, contraddizioni delle quali si nutre l'età dei protagonisti.