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UN'OTTIMA ANNATA – A GOOD YEAR
(A GOOD YEAR)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 31 dicembre 2006
 
di Ridley Scott, con Russell Crowe, Albert Finney, Marion Cotillard, Abbie Cornish, Didier Bourbon (Stati Uniti, 2006)
 
Buono di soggiorno esteso a tutti famigliari nel Relais et Chateaux a cinque stelle provenzale da parte degli enti turistici locali? Fornitura a vita dei migliori crus d'annata grazie alla riconoscenza dell'associazione dei viticoltori del Luberon? Le ragioni per le quali il notoriamente talentuoso regista del GLADIATORE sia stato indotto a girare questa storiella rifritta ed un tantino ipocrita fra i gloriosi vitigni di Francia costituisce il solo interrogativo offerto dall'iniziativa. Certo, è pur vero che quella carriera iniziata clamorosamente nel segno virtuosistico di I DUELLANTI o di BLADE RUNNER è sempre vissuta di alti e di bassi: indimenticabili infatti, in zona bufale, opere come LEGEND, 1492 LA SCOPERTA DEL PARADISO, SOLDATO JANE, o il recente LE CROCIATE. Ma un film fuori registro come questo soggetto terribilmente inedito del banchiere tutto miliardi, sexappeal e cinismo (“uno che non è mai stato in vacanza per paura che gli rubassero il posto”) che, dopo un apprendistato schifato fra popolane generosamente scollate e bicchieri di rosé al tramonto in trasparenza, decide di adattarsi ad invecchiare nel castello con i dieci ettari attorno, Ridley Scott proprio non l'aveva mai fatto.

“La comicità è tutta una questione di tempi”, fa dichiarare il nostro ad uno dei Russell Crowe più spaesati che si siano mai visti. Appunto. Quelli di A GOOD YEAR sono una frana: e piuttosto che intitolare a Tati il solito cagnolino razzolante meglio avrebbe fatto a studiarsi quelli sublimi del grande comico. Micidialmente accentuata dal doppiaggio in italiano che non imbrocca una sola intonazione della parlata già di per sé stessa insopportabilmente folcloristica, la parabola importa cosi il milionario della City subito travestito da Maurice Chevalier su una Smart che dovrebbe risultare alla Ridolini a causa delle accelerazioni al montaggio. Inventa una love story ovviamente sexy soft con una del tutto disinteressante gastronoma del posto (c`è pure Valeria Bruni Tedeschi che fa l'avvocatessa). E caccia più zuccheri nel proprio prodotto di quanto abbiano mai osato gli enologi in loco.


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