3826 recensioni a vostra disposizione!
   
 
 

IL FIGLIO
(LE FILS)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 26 novembre 2002
 
(RIPRESA) di Jean-Pierre e Luc Dardenne, con Olivier Gourmet, Morgan Marinne, Isabella Soupart (Belgio, 2002)
 
Lavora, o muori. Ricordate l'ostinazione rabbiosa della piccola ROSETTA, sfuggita alle pagine di Zola per rincorre quel bene (che nella nostra epoca sembra aver perso ormai la propria connotazione di maledetta iattura)?

Gli incomparabili fratelli Dardenne del Belgio ritornano ad incollarsi con la loro cinepresa ai protagonisti de IL FIGLIO, fisicamente, come fecero allora. Realismo parossistico, che sembra volerci travolgere, attirarci in una spirale a tratti insostenibile? Talvolta: ma che permette loro uno dei temi più belli e sconvolgenti del cinema degli ultimi anni. L'incontro brutale, quindi la dolorosa conoscenza di un padre con un adolescente che gli ha inflitto la più dolorosa ed inguaribile delle perdite.

Itinerario psicologico verso la propria, e l'altrui intimità; discorso astratto sulla sublimazione dei propri sentimenti. Ma tradotto con un'evidenza semplice, un adeguamento alla realtà, un incontro con la fisicità dei propri attori e dell'ambiente destinato a significarli assolutamente formidabile. Proprio come in un manuale di quella falegnameria di cui il protagonista è capomastro: un lavoro d'infinita minuzia, che s'incolla alla materia senza mai abbandonare l'oggetto, e l'individuo che lo usa, di un solo millimetro.

A perfetta somiglianza dei sentimenti contrastanti vissuti dal protagonista, IL FIGLIO si costruisce su energie che si oppongono, che tendono verso orizzonti contrastanti, apparentemente inconciliabili. Ma che finiscono per dar vita a progressioni sempre più convincenti, proprio perché apparentemente insolubili. Sono, da un lato, quelle che ci costringono nel labirinto claustrofobico, insostenibile, dell'atelier di falegnameria. Con la camera che inizia ad incollarsi alla nuca dello straordinario Olivier Gourmet: come a sospingerlo, febbrile, in quel dedalo di contraddizioni, d'intravisto ma rifiutato in cui sarà costretto a dibattersi. Dall'altro, l'esterno; fatto però delle strade senza luce né cielo di quel Belgio slavato. Dell'abitacolo di un auto che non offrirà evasioni; solo la costrizione del confronto impossibile con l'adolescente (Morgan Marinne, perfetto nella sua apparente staticità).

Due movimenti, nei quali lo spettatore verrà inesorabilmente coinvolto ed obbligato a riflettere. Uno in allontanamento, nato dal dolore, dalla tentazione della violenza, dell'odio, della vendetta. L'altro, in ravvicinamento: pazientemente ricostruito sull'attaccamento al proprio quotidiano, al piacere per il lavoro ben fatto, la presa di coscienza di una rassomiglianza, dell'imitazione, degli interrogativi sulla filiazione, sulla trasmissione della conoscenza. E cosi, lo stile: a fior di pelle, la camera a spalla, i rumori esplosivi, i primissimi piani delle reazioni e delle evidenze istintive. E, all'opposto, la gestualità lenta, il rituale minuzioso, i prolungati silenzi che conducono alla riflessiva intimità del falegname.

Immediato e profondo, semplice e complesso (forse anche un attimo finalizzato) IL FIGLIO non è allora tanto un film sul perdono: piuttosto, quello più laico ed infinitamente interessante, di un umanesimo terribilmente lucido, sul diritto alla vita di proseguire. Sul mestiere come garanzia di continuità etica. Più forte delle emozioni, delle vendette antiche, il film dei Dardenne ci conduce per mano dalle contingenze più immediate dell'esistenza ai riflessi solenni e vertiginosi del metafisico, ai conflitti indicibili dell'intimo.


   Il film in Internet (Google)
  Film dello stesso regista

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

 
 
Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO