La magnifica Mia Farrow del periodo Rosemary's Baby e il prolifico, navigatissimo regista americano, in uno dei suoi migliori film: sono loro a fare lievitare il film del terrore che delizierà gli appassionati.
Una giovane donna che ha perso la vista in seguito ad un incidente ippico, l'assassino la insegue nel crescendo di un labirinto materiale e mentale: l'arte di Fleischer è tutta racchiusa nel senso di questo suo sguardo registico. Raffinatezza quasi eccessiva la sua, grazie alla collaborazione di un direttore della fotografia come Gerry Fisher. Ma soprattutto una straordinaria aderenza alla condizione fisica e psicologica della protagonista.
Malgrado un finale un po' sbrigativo, l'identificazione da parte dello spettatore è immediata; e, per gli appassionati del genere, assolutamente esplosiva.