3829 recensioni a vostra disposizione!
   

IL REGNO D'INVERNO - WINTER SLEEP
(WINTER SLEEP)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 15 dicembre 2014
 
di Nuri Bilge Ceylan, con Haluk Bilginer, Melisa Sözen, Demet Akbag (Turchia, 2014)
 
Dopo l'incantato e incantevole C'ERA UNA VOLTA IN ANATOLIA di tre anni fa, dopo la conferma, con IL PIACERE E L'AMORE e LE TRE SCIMMIE, della sensazione provocata nel 2003 a Cannes da UZAK, ecco che la Palma d'Oro 2014 a WINTER SLEEP è giunta a consacrare Nuri Bilge Ceylan fra i grandi cineasti degli ultimi dieci anni.

Questo suo ultimo pensum di tre ore e sedici minuti, girato nel sontuoso paesaggio di un'Anatolia ghiacciata come le relazioni umane che vi si consumano, conferma tutta l'ambizione autoriale del regista turco. Straordinario nell'approfondimento dialogato (psicologico, culturale, morale) di due lunghe rese dei conti fra fratello, sorella, moglie e marito negli interni semi oscuri di un albergo isolato della Cappadocia, indiscutibilmente posseduto da un magistero assoluto nella scrittura, il film poggia su una sua grande volontà e forza d'introspezione. Che, non a caso, ha ricordato a tutti la grande letteratura russa dei Dostojevski e Checov; oltre che un certo Ingmar Bergman&

Una prova di maturità per tanti aspetti indiscutibile. Anche se, ripensando alla facilità del lirismo introspettivo di C'ERA UNA VOLTA IN ANATOLIA, segnata dall'ombra di un dubbio: che il peso della riflessione filosofica, la volontà di chiudersi nel groviglio dell'intimo dei protagonisti, la seduzione colta delle metafore abbia sottratto a quest'ultima pellicola una parte del meraviglioso respiro poetico, della formidabile energia offerta dall'ambiente che esaltava la precedente.

WINTER SLEEP (IL REGNO D'INVERNO, forse nel timore di un accenno alla sonnolenza del titolo originale) ) è un grande, assolutamente ammirevole film: che forse sa un po' tanto di esserlo. Quasi che il suo autore avesse voluto ricordarcelo, forzando non tanto le affascinanti qualità visionarie che avevamo ammirato in precedenza, quanto il peso letterario, un po' moralista e autoreferenziale. Doveva essere la storia dell'ex attore Aydin, ritiratosi fra vette inaccessibili a fare l'albergatore e il locatore di quattro case sparse nei dintorni; che poveracci come il ragazzino che gli infrange il parabrezza nella sequenza iniziale stenteranno sempre a pagare. Al contrario, quasi a proteggersi dall'imponenza abbagliante del paesaggio esterno, si rinchiude negli interni oscuri che gli permettono di privilegiare un altro oggetto di fascinazione, la parola. Procedimento sublime, a rischio di presunzione.


   Il film in Internet (Google)
  Film dello stesso regista

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda