Primo film di una regista turca, premiato con 4 Cesar e la nomination agli Oscar 2016 quale miglior film straniero, questa favola femminista sulla condizione di cinque adolescenti cresciute in un villaggio turco discosto e dal patriarcato feroce vive di un contrasto straordinario. Da un lato, l'intransigenza tradizionale nei confronti della donna da parte di uno zio, ai confini di una violenza anche fisica. Dall'altro, la grazia, la freschezza e la determinazione delle cinque giovani protagoniste.
Cronaca dell'oscurantismo di una società prigioniera del proprio passato, Mustang attinge però la sua straordinaria energia non soltanto dalle sue deliziose attrici: la giovane cineasta le immerge in universo estetico di grande armonia, cogliendo le loro reazioni incantate nel segno di una ricerca estetica che non è mai decorativa. Più' le situazioni sono ai limiti della violenza maschilista e del moralismo, più la regia (nelle inquadrature, i colori, l'ambiente, le musiche) le sottolinea con moltiplicata armonia.
Un contrasto più che sorprendente in una sceneggiatura che potrebbe anche risultare in parte prevedibile: una serenità disinvolta e allegra che decuplica la carica di un femminismo poetico e in definitiva irresistibile.