Il lungo tragitto di avvicinamento in treno, le deambulazioni impressionistiche nel dedalo infinito della tendopoli, la visita, quasi una fuga nella città vicina dove conoscerà una donna cecena di altrettanta solitudine, l'incontro con il figlio: il tono altamente poetico e commosso del film nasce dal contrasto fra quel paesaggio in rovina e la figura, estremamente nobile, dignitosa nella sua semplicità della donna.

Il film è stato anche criticato per una frase ambigua del film; oltre che per il sostegno dato da Sokurov al regime nei confronti del problema ceceno. Ma ALEXANDRA, più che un film politico, è un'invocazione filosofica, melanconicamente privata; in questo senso assai piu vicno all'indimenticabile MADRE E FIGLIO che alla recente trilogia su Lenine, Stalin e Hirohito. Contro ogni guerra, contro quanto ogni conflitto lascia dietro di sè dalle due parti. Un'invocazione al dialogo, alla conoscenza reciproca di una delicatezza e di una commozione indimenticabili.