3826 recensioni a vostra disposizione!
   

BREVE STORIA D'AMORE
(KROTKI FILM O MILOSCI)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 9 agosto 1989
 
di Krzysztof Kieslowski, con Grazyna Szapolowska, Olaf Lubazenko, Stefania Iwinska (Polonia, 1989)
 
Esce (tardivamente) in sala la versione lunga del sesto episodio della splendida serie televisiva dei Decaloghi: un giovane osserva con un cannocchiale la dirimpettaia, fino a riuscire ad incontrarla.

Poco a che fare con il sesto commandamento. E poco con la tradizione del voyeurismo cinematografico: Kieslowski non è l'Hitchcock di FINESTRA SUL CORTILE, il Powell di PEEPING TOM, o il Lecomte di Mr. HIRE. Poiché il cinema del regista polacco è scandito dal Caso e, quindi, dallo sforzo che debbono compiere i suoi personaggi per sfuggirgli, lo sguardo dei protagonisti di BREVE FILM SULL'AMORE non è destinato al mitico oggetto del desiderio. Piuttosto, al desiderio di poter essere padrone del proprio destino. E di quello dell'essere amato.

L'osservatore e l'osservato non sono l'aguzzino e la vittima, l'aggressore ed il masochista. Nell'obbiettivo del cineasta non c'è l'oggetto, ma il soggetto: Tomek, il giovane postino, svela ben presto alla sensuale pittrice il segreto della propria macchinazione. E, da quel momento, la situazione si rovescia. La presunta vittima desidera essere osservata, poiché è soltanto attraverso questa partecipazione di un estraneo che inizia ad uscire dalla propria solitudine. Cosciente della propria miseria grazie allo sguardo dell'altro: solo allora, divenuta osservatrice a sua volta, riuscirà a donarsi all'altra solitudine, quella del ragazzo. L'amore di Magda, essenzialmente fisico, concreto, riesce allora a congiungersi con quello più idealista, più inibito, forse semplicemente più giovane di Tomek.

Straordinario rovesciamento di una situazione: poiché il vero miracolo di Kieslowski è di riuscire la sua riflessione lontano da ogni macchinosità intellettuale: perfettamente immerso nella realtà (la geometria dei palazzoni di periferia, le strade, le scale, le stanze) ed al tempo stesso nell'interpretazione metafisica di quella realtà (come sempre, gli strumenti ottici, i vetri, gli schermi, tutto quanto serve a filtrare uno sguardo, a renderlo diverso). Di compiere il suo gioco di prestigio nel rispetto e nell'amore per i suoi personaggi, con una sensualità (i capelli bagnati di Grazyna Szapokowska o il rosso del copriletto che nasconde le lenzuola sfatte) che fa del suo cinema dalle preoccupazioni intellettuali e metafisiche qualcosa di commoventemente semplice e concreto.


   Il film in Internet (Google)
  Film dello stesso regista

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO