Zhang resuscita un'altra di quelle Cenerentole, capaci di tirar fuori le unghie al momento buono, che gli servono a partire dalla svolta di LA STORIA DI QIU JU (1992). Ma con una rabbia assai più contenuta di quando si dilettava a distruggere le fattezze sublimi di Gong Li. Addirittura, la sua maestrina tredcicenne - costretta ad inseguire l'allievo povero ed un po' discolo in città - si situa ai limiti della tentazione edificante. Se il film riesce a sopravvivere è grazie ad un suo aspetto: la presenza del denaro. Ossessiva, più ancora della determinazione della giovane eroina: ma che saggiamente ci riconduce con i piedi su terre un po' meno deamicisiane.