Versione sino-proletaria post-tiennamen del giovane bulletto che s'innamora della pupa del gangster. I tempi sono lunghi, i gesti vengono ripetuti più volte, il coinvolgimento della città è costante nella luce verdognola, il cantiere dell'autostrada che dalla città di provincia collega con la terra di nessuno è quello delle vaghezze delle promesse consumistiche.
Il risultato è il dilatarsi di una deriva generazionale sconsolata, l'impossibilita' dell'evasione; un diluirsi dei sentimenti dove il gesto scontroso nasconde a malapena la solitudine. Ed anche di un po`di impazienza da parte dello spettatore impreparato. Interessa di certo la mutazione della Cina contemporanea, ma dopo la dimensione esemplarmente contemplativa di PLATFORM l'irrequietezza della cinepresa di PIACERI SCONOSCIUTI sembra flirtare con il partito preso di un cineasta per altro tra i più significativi.