3829 recensioni a vostra disposizione!
   

COSMOPOLIS Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 25 maggio 2012
 
di David Cronenberg, con Robert Pattinson, Paul Giamatti, Sarah Gadon, Kevin Durand, Juliette Binoche, Samantha Morton, Mathieu Amalric (Canada, 2012)
 
Sono almeno tre le ragioni per le quali l'ultimo film di un grande del cinema moderno come David Cronenberg non convince che una parte dei suoi più accaniti ammiratori. La prima è la sua fonte d'ispirazione. Che non risiede solo nel libro di De Lillo, celebre per avere predetto già in quel 2004 l'incombenza delle iettature finanziario/economiche che ci assillano tuttora, il divenire di un capitalismo orfano di ogni contatto con la realtà, l'anticipazione di un'umanità che ha ormai delegato alla tecnologia le proprie riflessioni, in uno spazio astratto che non a caso da il titolo a COSMOPOLIS. Ma il cinema del regista canadese si è diviso da sempre fra opere aperte, libere nel crearsi in splendida autonomia, ipnotiche e perturbanti nei confronti (mai però nella soggezione!) del loro soggetto. Schemi mentali, ma pure di genere, rivisitati alla luce di una prepotente poetica visionaria, così erano stati, per limitarci ai più recenti, gli splendidi LA PROMESSA DELL'ASSASSINO e A HISTORY OF VIOLENCE. In altre opere di Cronenberg (come IL PASTO NUDO o EXISTENZ), era una riflessione quasi filosofica, più rivolta verso l'interno dell'autore, che si sostituiva alla tematica che gli era particolare, quella delle ripercussioni nei corpi provocate dalle turbe della mente.

Ed ora, ecco che dal film che precede COSMOPOLIS di poco, DANGEROUS METHOD, Cronenberg sembra avere preso gusto in un cinema affidato più alla parola che all'immagine. Quel lungo bisticcio rimasto ormai celebre era però ancora inserito in una cornice formale, storica e psicologica che sosteneva il film solidamente: e le parole, in un affascinante contrappunto espressivo, nascevano dal confronto fra due personaggi che rispondono al nome, scusate se è poco, di Sigmund Freund e Carl Gustav Jung. Oltre che alla presenza di due attori dal peso di Viggo Mortensen e Michael Fassbender.

Siamo così alla terza delle ragioni: il protagonista di COSMOPOLIS sarà stato anche perfetto nel ruolo del vampiro adorato dalle adolescenti, ma a convincerci con il suo faccino di traverso e l'aria smunta che rappresenti il sommo tycoon della finanza degenerata ed eventualmente repenta, Robert Pattinson fa molta fatica. Allora anche quegli inserti di (non trascendentale) invenzione formale, quei moti di protesta sociale che intravediamo dai finestrini e che gli ammaccano la carrozzeria della gigantesca limousine con la quale sta attraversando New York non bastano più: non a farci evadere, nel surrealismo o simbolismo che sia, da quegli interminabili dialoghi e monologhi, riportati di peso dall'opera letteraria, intramezzati dagli inevitabili, mugolanti contorcimenti da copula del nostro con alcune ex (c'è anche Juliette Binoche). Non a salvarci da un senso di smarrimento, in un vuoto che non è soltanto da panico congiunturale. Perché a David Cronenberg possiamo anche riconoscere il coraggio nell'affrontare un tema di così urgente attualità, lui considerato da sempre come un asettico poeta a cavallo tra carne e psiche; ma non perdonare la permuta del suo inimitabile potere immaginifico per la seduzione della parola altrui.


   Il film in Internet (Google)
  Film dello stesso regista

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda