3830 recensioni a vostra disposizione!
   

FESTIVAL DI CANNES 2015 - PRESENTAZIONE
  Stampa questa scheda Data della recensione: 27 marzo 2015
 
(2015)
 
E' FINALMENTE COMPLETO IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DI CANNES 2015 (13 - 24 MAGGIO)

Ormai, le tecnologie digitali permettono di ritardare fino allo sfinimento dei candidati in attesa l'annuncio del programma integrale del pachidermico Festival di Cannes, secondo evento mediatizzato al mondo dopo i Giochi Olimpici, che si aprirà il prossimo 13 maggio. Permette anche allo strapotere del padrone di tutti gli incontri cinematografici di sottintendere, con una sorta di malcelata malizia, che da due a quattro film saranno ancora aggiunti alla Competizione, e altrettanti alla sezione (sempre meno di ripiego) del Certain Regard. Come non bastasse, il navigato direttore Thierry Frémaux, assecondato dal nuovo presidente Pierre Lescure che ha appena sostituito lo storico Gilles Jacob (direttore dal 1977, presidente dal 2001: è anche grazie a questa continuità che si diventa primi al mondo) hanno lasciato comprendere che forse ancora si aggiungeranno bruscolini.

Vogliamo iniziare nella cinefilia? Potrebbe trattarsi del trittico asiatico. Jia Zhang-ke, premiato nel 2013 per la Sceneggiatura, ritorna con MOUNTANS MAY DEPART a scandagliare l'evoluzione della società cinese attraverso tre epoche diverse. E per chi è ancora immerso nella straordinaria energia, sociale e poetica, del suo precedente A TOUCH OF SIN la Palma sarebbe cosa già fatta . Il giapponese Hirokazu Kore-Eda (OUR LITTLE SISTER, ispirato a un manga) ha firmato in passato capolavori come LA LUCE DELLA RIFLESSIONE o NOBODY KNOWS, prima di ripartire dalla Croisette nel 2013 con il Premio della Giuria di TEL PERE, TEL FILS. E infine il taiwanese Hou Hsiao Hsien (THE ASSASSIN) ritorna in un film sulle arti marziali con la raffinatezza dei piani-sequenza che lo hanno reso celebre.

Seconda occhiata, quasi d'obbligo, agli americani. Digerita la probabile deprecabile assenza dell'autore degli splendidi TAKE SHELTER e MUD, Jeff Nichols (MIDNIGHT SPECIAL, con Kirsten Dunst) , salutato il ritorno (come d'uso giudiziosamente fuori concorso) di Woody Allen (IIRRATIONAL MAN, con il grande Joaquin Phoenix e Emma Stone), la prima volta da regista di Natalie Portman che porta sullo schermo Amos Oz e, naturalmente, l'atteso ultimo MAD MAX diretto da George Miller, sono due le perle USA annunciate per i palati fini. THE SEA OF TREES, che il grande Gus van Sant ha girato con Matthew McConaughey stavolta in Giappone; e CAROL, una storia gay tratta da Patricia Highsmith con Cate Blanchett e Rooney Mara, diretta da Todd Haynes, autore indimenticato di LONTANO DAL PARADISO o MILDRED PIERCE.

La sorpresa maggiore? Indubbiamente la presenza dell'Italia con ben tre film: una sovraesposizione indubbia considerato il livello medio del cinema italiano attuale, ma rischio calcolato considerato il nome dei prescelti. Fatto insolito, due fra loro hanno girato in inglese e con attori stranieri: Paolo Sorrentino (LA GIOVINEZZA) addirittura con Michael Caine, Harvey Keitel e Jane Fonda; e Matteo Garrone (IL RACCONTO DEI RACCONTI, con Salma Hayek e Vincent Cassel) ha di certo mutato registro dai tempi di GOMORRA adattando liberamente una raccolta di fiabe di Giambattista Basile pubblicata nel 1600. Un grande ritorno a Cannes è poi naturalmente quello di Nanni Moretti: MIA MADRE, già sugli schermi italiani, è un film dagli echi autobiografici che tenterà una nuova scalata alla Palma, riuscita nel 2001 con uno dei suoi grandi film,LA STANZA DEL FIGLIO.

La Francia? Immancabilmente, parte con le polemiche, per la cessione ai concorrenti della Quinzaine di TROIS SOUVENIRS DE MA JEUNESSE, il film di Arnaud Desplechin del quale si dice molto bene. Quella dei padroni di casa rimane comunque una selezione di valore, non fosse che per la presenza di Jacques Audiard, Gran Premio della Giuria nel 2009 con il bellissimo UN PROFETA: questo suo DHEEPAN ispirato alle Lettere Persiane di Montesquieu, interpretato da attori non professionisti tamil ma riferito allo sguardo di un immigrato dallo Sri-Lanka sulla periferia parigina attuale potrebbe più che incuriosire. Così come MON ROI, della brava Maiwenn premiata nel 2011 con il sorprendente POLISSE; LA LOI DU MARCHE' di Stéphane Brizé promette un'altra delle interpretazioni intense di Vincent Lindon sul tema del precariato, mentre MARGUERITE ET JULIEN di Valerie Donzelli riprende un progetto sull'incesto che François Truffaut voleva girare negli anni 70. Sempre alla Francia sarà poi riservato il compito ingrato, inaugurare le proiezioni: tanto più che LA TETE HAUTE, di Emmanuelle Bercot, con Catherine Deneuve et Benoît Magimel, non appartiene agli spettacoloni solitamente utilizzati all'uopo.

Tra le sorprese? Innanzitutto, LOUDER THAN BOMBS, girato a New York con Isabelle Huppert dal norvegese Joachim Trier; autore del sensibilissimo OSLO, 31 AGOSTO vivamente raccomandabile a chi non l'avesse ancora visto. Poi un giovane, il greco Yorgos Lanthimos, con un film-scandalo annunciato, interpretato da Colin Farrell, Rachel Weisz e Léa Seydoux; infine un MACBETH dell'australiano Justin Kurzel e una coppia da urlo: il Michael Fassbender del sexissimo SHAME a la Marion Cotillard che spesso assicura il capolavoro.

Le scoperte? Soprattutto a Un Certain Regard, sempre più di ricerca ma ricco anche di Kiyoshi Kurosawa, Corneliu Porumboiu o l'italiano made in Texas del quale si parla, Roberto Minervini. E poiché i bruscolini più appetibili dell'ultima ora promessa da Thierry Frémaux entrano ancora in questa sezione: il tailandese Apichatpong Weerasethakul, addirittura Palma d'Oro nel 2013, Brillante Mendoza, il filippino che vinse per la Regia nel 2009, e la giapponese Naomi Kawase, che avrà l'onore dell'apertura.

Ma come dimenticare coloro che riescono a frequentare le sale oltre la decina d'ore di seguito? La Quinzaine des Réalisateurs ha pensato a loro con un programma che quest'anno arrischia di concorrenziare seriamente quello della Selezione Ufficiale. Accanto al film di Desplechin che tutti si attendevano nel Concorso ufficiale, cineasti come Garrel, Mijke, Bartas, Van Dormael incorniciano quello che i cinefili pregusteranno come l'avvenimento imperdibile di Cannes 2015, la proiezione dell'ultimo film dell'autore del sublime TABU, il portoghese Miguel Gomes. Spalmate (saggiamente...) sull'arco di tre giorni, le sei ore LE MILLE E UNA NOTTE costituiscono una rilettura delle celebri novelle raccontate da Sheherazade, ma alla luce degli avvenimenti sociali, politici ed economici del Portogallo degli ultimi due anni.

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda