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FESTIVAL DI LOCARNO 2010 - PRESENTAZIONE
  Stampa questa scheda Data della recensione: 10 agosto 2010
 
(2010)
 
Olivier Père, nuovo direttore del Festival
FESTIVAL DI LOCARNO 2010: SARA' LA SVOLTA BUONA ?

Benvenuto, Olivier Père. Avrà la vita assai meno facile che alla Quinzaine di Cannes: dovendo infatti rimettere in sesto, prima di una manifestazione cinematografica che si è persa da tempo nel limbo delle simpatiche scampagnate estive, un'abitudine tutta nostra. Quella di nasconderci dietro il dito: ritenersi, per grazia divina e una cambiale in bianco come un Estival qualsiasi (ma con l'aggravante di una storia coi fiocchi e di dieci milioni a disposizione), il più grande fra i piccoli, piuttosto che il più mortificato fra i grandi.

Lo si dica finalmente, anche da Chiasso ad Airolo, che da fuori ci hanno già pensato in tanti: al Festival di Locarno occorre ridare un'identità perduta da tempo. Quella, per intenderci, che avevano saputo conferirgli (a dispetto dagli handicap rifritti, ma cogliendo l'aria dei tempi, non fossero che quelli del cinema) Vinicio Beretta e l'accoppiata Buache- Bianconi, Moritz De Hadeln e David Streiff; fino a Marco Müller. Fin troppo tirato in ballo, da dieci anni a questa parte come alibi, da chi ha avuto il compito improbo di venire dopo di lui.

Quella, di identità, che offriva una ragione di sfidare l'alta stagione locarnese non solo a confederati e (ci mancherebbe) ticinesi in fase di corollario vacanziero: ma al mondo esterno, il solo capace di una visione lucida, duratura, distaccata dai “nombrilismi” locali. Una ragione di venire al nostro festival, ma per i suoi film: che i colleghi di Parigi o Londra mi dicono da anni di avere persa. Una ragione, se identità vi appare troppo astratto, che offra la possibilità di proporre un qualcosa, anche modesto ma originale, che ci faccia preferire agli altri. Qualcosa, per farla ancora più breve, che permetta di dire al produttore o al regista di Firenze o di Buenos Aires: dallo a me quel film, visto che ti offro qualcosa di particolare.

Vogliamo, magari prosaicamente, chiamarlo potere di contrattazione? Oltre alle stelle della Piazza sono i ciottoli su cui posare i piedi che servono a un Olivier Père. Auguri.

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

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