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di Ursula Meier, con Isabelle Huppert, Olivier Gourmet, Madeleine Budd
(Svizzera, 2008)
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Metafora ecologica (una famiglia vive un'esistenza idilliaca sul bordo dell'autostrada mai terminata, nel mezzo di una natura ancora incontaminata; fino al giorno in cui il traffico arriva per davvero), scelta dello sfondo a dir poco eccentrica e stimolante, un tono di conseguenza originale, grazie anche a degli attori (mamma Isabelle Huppert, bravissima e magari ripetitiva; Olivier Gourmet, il belga sempre significativo; la figliola Madeleine Budd, nel prendisole della provocazione sulla corsia d'emergenza) che assecondano alla perfezione. Forza di una prima parte, dall'humour paradossale di una full immersion iperrealista, di una favola ambientale e anche poetica, quasi da un Lynch che non voglia scollarsi dall'attualità più scottante. E pure rischi: di un secondo tempo dalle pretese forse eccessive, burlesche, fantastiche, profetiche, infine horror, che non possono che stentare a fondersi. Quando un'evasione dall'aneddoto nell'astrazione (alla Haneke, tanto per fare un nome) avrebbe aggiunto all'asfissia della situazione la crudeltà dell'intimo, oltre che la verosimiglianza. Ma l'attualità del tema, la grinta e il talento dell'approccio e la generosità dello sguardo, confermano, al suo secondo lungometraggio, tutta l'importanza della presenza di Ursula Meier nel nostro cinema.
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Il film in Internet (Google)
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Film dello stesso regista |
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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