3829 recensioni a vostra disposizione!
   

I FRATELLI GRIMM E L'INCANTEVOLE STREGA
(THE BROTHERS GRIMM)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 21 novembre 2005
 
di Terry Gilliam, con Matt Damon, Heath Ledger, Monica Bellucci, Lena Headey, Jonathan Pryce (Stati Uniti, 2005)
 
Oggetto di culto ormai leggendario, riferimento imprescindibile al cinema visionario e barocco (BRAZIL, LE AVVENTURE DEL BARONE DI MUNCHAUSEN), genio incompreso ergo cineasta maledetto, inventore di infiniti progetti più o meno eccentrici invariabilmente destinati al litigio con gli Studios, cantastorie straordinario, l'ex- Monty Phyton pareva ormai perso dal 1998 di PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS.

Questo suo ritorno quasi insperato nasce sotto i migliori auspici: così com'è congegnata, infatti, la sua storia dei favolosi, è il caso di dirlo, fratelli Grimm si situa esattamente in quei territori che hanno fatto grande Terry Gilliam: le zone, indefinite, misteriose ed eventualmente poetiche che si situano a metà strada fra realtà e fantasia, ragione e follia, pragmatismo e illusione. Un mondo così vicino a quello dei due straordinari tedeschi, maestri della favola ma pure precursori nelle scienze, che traccia i confini incerti fra l'infanzia e l'età adulta; e che il cinema recente, basti pensare al Tim Burton di SLEEPY HOLLOW o di CHARLIE E LA FABBRICA DI CIOCCOLATO, sembra voler esplorare con sempre maggiore dedizione. E' d'altronde nell'intrico di una foresta altrettanto fantastica e referenziale di quella del meraviglioso SLEEPY HOLLOW che Gilliam nasconde il cuore, meraviglioso, buffo ma in definitiva inquietante della propria inventiva. Ma l'interesse e le promesse di I FRATELLI GRIMM si situano a monte: in quella idea della sceneggiatura di raccontare non di certo una biografia, ma la storia di due ciarlatani che vagano alla ricerca di streghe ed affini nella campagna di una Germania grottesca occupata dalle truppe di Napoleone. Confrontati alle esigenze, oltre che di sbarcare il lunario, di schivare le ire ben concrete dei potenti e la diffidenza del popolino; ma ispirati nel registrare nei loro libri la memoria delle loro vere o presunte incursioni nel mondo dell'occulto e della fantasia. L'immediatezza concreta della realtà, e la fragilità dell'evasione nell'immaginario: nella fusione continua fra questi due livelli a Terry Gilliam era offerta così la possibilità di non perdersi nella banalità biografica del creatore o nel conformismo dell'illustrazione favolistica. Ma di riflettere sulla meccanica che permette alla prima di raggiungere la seconda.

Il film è costruito su quell'alternanza tra il fisico e il fantastico, fra l'uso della dinamica registica tradizionale ed il ricorso alle tecniche digitali. Dalla prima sequenza che racconta degli interventi esorcistici dei due fratelli, Gilliam mostra dapprima la “strega” grazie agli effetti speciali. Ma, immediatamente, ci riporta con i piedi a terra: a far svolazzare il fantoccio sono un paio di complici indaffarati con funi e carrucole e nascosti dietro le quinte.

L'altalena aveva di che sedurre un simile spregiudicato creatore; rimane il fatto che gli offre una pedana eccitante quanto traballante in quanto a coerenza drammatica. Gilliam inventa (e talora inciampa) con una libertà e una generosità che è certamente di pochissimi; e, fra i meandri delle sue fughe espressive (una memorabile: lo specchio di cui è fatta la matrigna di Biancaneve alias la smunta Monica Bellucci va in frantumi, ma i frammenti continuano a riflettere di vita propria) insinua rigurgiti viscerali e forse postmoderni di Biancaneve e Cappuccetto rosso, Hansel e Gretel e Cenerentola. Nei confronti di tanto ben di Dio lo spettatore ammira, applaude; e incassa.


   Il film in Internet (Google)
  Film dello stesso regista

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda