Primo film d'animazione con personaggi umani della Pixar di TOY STORY e MONSTERS & CO, GLI INCREDIBILI è stato accolto come uno dei migliori film del genere dell'ultimo decennio. E non c'è da meravigliarsi. Come spezzata in due, la scrittura del film si significa in una prima parte bi-dimensionale che descrive un quotidiano retro-futurista, ispirato al realismo di quelle strisce che pensavamo ormai relegate fra i rimpianti generazionali. Splendide ed ideali per tradurre l'incontro fra la magia del fumetto e la banalità dell'universo quotidiano descritto. Tutto al contrario nella seconda metà, quella che si ispira più risaputamene all'universo dei James Bond: qui, sul filo di un montaggio progressivamente mozzafiato, le immagini rispondono alle invenzioni più deliranti di una energia cinetica che sfrutta al di là dell'immaginabile (la prodigiosa ubriacatura della rincorsa del pargolo nella foresta, da far impallidire ogni video-gioco in circolazione) la dinamica dello spazio tri-dimensionale.

Per quanto esaltante a livello visuale, è forse ancor più alla densità della sceneggiatura che GLI INCREDIBILI deve la propria originalità: al tempo stesso fumetto alla Superman e sitcom casalingo politicamente corretto, avventura alla 007 nella tradizionale isola tropicale e divertissement fantascientifico, gli autori hanno comunque fuso mirabilmente il tutto. E, come non bastasse, una volta tanto nemmeno il doppiaggio (Amanda Lear è perfetta) riesce a guastare la festa.