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di Tony Gatlif, con Romain Duris, Lubna Azabal, Leila Makhlouf, Habib Cheik
(Francia, 2004)
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On the road da Parigi ad Algeri, ritorno alle radici, pied noir francese nato nel Maghreb lui, beur algerina nata a Parigi lei. Viaggio a ritroso rispetto a quello compiuto dal regista stesso, esule in Francia dagli anni Sessanta prima di finire addirittura in casa di correzione. Itinerario musicale dalla techno al flamenco, alla trance nordafricana, da parte di un regista che ha sempre costruito i suoi film (LATCHO DROM, GADJO DILO) sulle ali di una ispirazione dettata dalle erranze affascinanti della cultura e del folclore gitano. Sempre più, nell'energia di questo cineasta particolare, tutto d'istinto e di una asperità sensuale che alla lunga appare un po' coltivata, colpisce l'entusiasmo della generosità. Ma pure il limite di intenti che si fanno vieppiù prevedibili, mai veramente sorprendenti, nei risvolti della finzione (con i due giovani protagonisti a tratti insopportabilmente artificiosi) più che nello sguardo sullo sfondo che si sforza giudiziosamente di restare documentaristico. Rimane un folclore, simpatico e anche sensibile ma che scivola via con una eleganza ornamentale in perfetta contraddizione con quella che dovrebbero essere la ruvida esaltazione di una poetica folk.
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Il film in Internet (Google)
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Film dello stesso regista |
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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