Ma il rinvio si ferma a queste premesse. FORMULA PER UN DELITTO appartiene a quei gialli nei quali si decide di svelare l'identità del colpevole fin dall'inizio. Un procedimento come un altro: a condizione di svolgerlo con impeccabile conseguenza, a cominciare dalla sceneggiatura. Svelare la meccanica di un mistero già svelato: ma allora, con una precisione che nulla lasci al caso. Una freddezza che non si abbandoni all'emozione, un procedimento quasi scientifico che sostituisca il fascino dell'analisi a quello di un incognita che non esiste ormai più. Il film perfetto, insomma: per smontare l'illusione del crimine perfetto.

In questo MURDER BY NUMBERS (a Cannes quest'anno) , la coerenza del blocco è messa in dubbio dalle caratteristiche, pur insolite e stimolanti, di un film per altri versi prevedibile: un'indagine all'interno di tre generi di atmosfere diverse, come quella dello psicologismo melodrammatico, della teenager movie e naturalmente del poliziesco. Ne nasce un film sofisticato, ambizioso e magari anche raffinato: ma, proprio ad immagine di quella Sandra Bullock che conduce le indagine, pure spaesato.