Ritratto di un un terrorista sfuggito al carcere e del suo disperato tentativo di sopravvivenza in un ambiente che il trascorrere del tempo ha ormai modificato, situato con notevole originalità e maestria a metà strada fra la tensione tipica del thriller e l'introspezione psicologica del ritratto generazionale, il film devia un attimo nella seconda parte verso un certo schematismo delle due tendenze. Un po' tanto nel senso delle regole del film d'azione quando descrive l'individuo braccato, un filo sul risaputo mentre svela i limiti e le contraddizioni dei militanti della resistenza di sinistra. Ma il film si ricorda per una straordinaria attenzione ai dettagli, ai gesti come ai fatti che sembrano quelli di un vero e proprio documentario di avvincente verità e tensione.