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di Daniel Schmid, con Elena Panova, Martin Benrath, Géraldine Chaplin, Marina Confalone
(Svizzera, 1999)
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Esiste, esiste il cinema svizzero... La congiura del gruppo nazionalista Cobra: come ai bei tempi, ecco Daniel Schmid a sublimare l'iconografia nazionale. Ed i suoi miti, la Cappella del Grütli o il Ridotto alpino; in una straordinaria sequenza delirante. Questo suo sguardo ironico e poetico, Daniel Schmid lo fonde da sempre al senso del melodramma (coreografico, musicale) ed all'eredità del meraviglioso tedesco caro al suo amico Fassbinder. Ritmo del dialogo, musicalità della cadenza; che viene sovrapponendosi al delirio bonario dell'estetica. Nelle peripezie ardite di una graziosa (e bravissima, l'attrice Elena Panova) infiltrata russa alla conquista della cittadinanza rossocrociata, ecco allora fondersi in BERESINA il senso del fantastico a quello dell'intrigo politico, il paradosso della farsa all'attualità che scotta, quella dei Blocher e compagni per intenderci. Una cabina telefonica fra i ghiacciai, una finestra del rifugio sotterrato nelle Alpi che un trasparente trasforma in un'idilliaca veduta, l'eco dei campanacci e la memoria mitica degli jodel. Niente di decorativo, di vanamente, volgarmente satirico: ma un'ironia graffiante, i diritti della commedia dissacrante e lucida alla Lubitsch. Cosi questo affresco corale, implacabile ma al tempo stesso affettuoso della Svizzera dei nazionalismi beati e forse beoti finisce per significare uno dei film più creativi, al tempo steso radicati nella realtà, fantastici ma pure attivamente politici di colui che rimane il nostro cineasta più visionario. Nel film, che lo si voglia o meno più ispirato e significativo che il nostro cinema abbia offerto dai tempi ormai lontani di HOHENFEUER.
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Il film in Internet (Google)
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Film dello stesso regista |
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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