Ed ê proprio in ciò che, più che prevedibilmente fallisce il film di Claude Zidi; prodotto alla grande come non mai (270 milioni record di franchi francesi) da Claude Berri. Certo, gli attori (in particolare l'enorme Gérard Dépardieu nei panni del mitico Obelix; e, in parte, Roberto Benigni) fanno del loro meglio, la scenografia non tradisce l'impegno finanziario, e l'uso del "morphing" (deformazione digitale delle immagini) è pure riuscito. Ma il film è impotente, come quasi tutti tentativi del genere, a tradurre in cinema l'anima del fumetto: la leggerezza del tratto che si fa caricatura naturalistica, l'astrazione dalla realtà che rimane invece pesantemente corposa, l'armonia di un mondo che può anche essere poetico, ma che si affloscia come il menhir di cartapesta. Fatto quasi paradossale per un fumetto, mai come in ASTERIX si sente la fatica del realismo fotografico nel trasmettere la levità magica della scrittura.