CEUX QUI M'AIMENT PRENDRONT LE TRAIN |
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di Patrick Chéreau, con J.L. Trintignant, Pascal Greggory, Vincent Perez, Valeria Bruni - Tedeschi
(Francia, 1998)
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Danielle Thomson, autrice della sceneggiatura |
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Ingiunzione, quella del lungo titolo, alla quale tutti i membri della famiglia di uno zio pittore, eccentrico ed omosessuale deceduto improvvisamente sono costretti a salire sul treno per Limoges. Dove, nel cimitero più grande d'Europa (180'000 tombe...) avrà luogo il rito caro alla drammaturgia borghese di tutti i tempi, la relativa resa dei conti malcelati nei cassetti dei nodi famigliari, che la memoria ancora fresca del caro estinto rende più feroce. Chereau mette in scena il tutto con un enorme dispendio di quello che i suoi ammiratori chiameranno virtuosismo registico: cinepresa febbrile a spalla a cogliere primi piani e reazioni intime, angoli sapienti nello spazio angusto del treno che lascia Parigi, musiche di sottofondo tra discoteca e Gustav Mahler ad accentuare il tumulto molto "branché" dei sentimenti. Abile e freddo, tutto di testa, nella sola direzione cara all'autore (l'omosessualità, la droga, il travestimento). Perché no: ma senza un briciolo d'emozione (solo Trintignant, con la presenza della voce calda ed onnipresente ravviva ogni tanto il film), con quei poveri personaggi femminili (Valeria Bruni Tedeschi, Dominique Blanc) tristemente alla deriva. Un film corale alla Visconti: ma perché metterne in scena quindici, di personaggi, se ad interessare sono tre o quattro, ed inutile dirvi ancora quali?
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Il film in Internet (Google)
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Film dello stesso regista |
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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