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COLOR OF A BRISK AND LEAPING DAY Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 23 luglio 1996
 
di Christopher Munch (Stati Uniti, 1996)
Le ferrovie americane furono costruite in gran parte da immigrati cinesi. Ed il nonno di John Lee era uno di questi. Poiché si ritrova riformato, con dei genitori più che agiati e qualche problema nei rapporti famigliari, eccolo dedicarsi alla sua Utopia da buon sognatore americano: quella di far rivivere la Yosemite Valley Railroad.

Film ispirato da fatti reali, che Munch (al suo secondo film dopo THE HOURS AND TIMES) si costruisce a modo suo: in un bianco e nero cosi sontuoso da arrischiare il formalismo, con il realismo che gli fa utilizzare spezzoni d'attualità dell'epoca ed addirittura integrare sequenze di film d'epoca (per economizzare sulle vecchie Ford e le comparse), con il verismo che gli fa filmare cascate e nebbie sui picchi da far morir d'invidia gli enti turistici nostrani. E pure l'onirsmo, se non sempre la poesia caparbiamente inseguita, dei suoi personaggi tra cielo e terra.

Il 34enne Munch ci ha messo quattro anni per portarlo a termine. Ed in parte si vede. Ci sono indizi gli del cineasta in potenza (non solo la fotografia golosa e sensuale, ma l'arte di carpire un'epoca, il coraggio di assumere dei tempi d'insolita contemplazione, di arrischiare un tono inconsueto, contemplativo ed al tempo stesso liricamente espressivo); ed i limiti di quello non ancora maturo (una sceneggiatura un po' a singhiozzo, dei personaggi dalla psicologia inespressa, un messaggio che finisce per stemperare nell'illustrazione).


   Il film in Internet (Google)

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