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di Michel Spinosa, con Karin Viard, Antoine Basler, Inès de Medeiros
(Francia, 1994)
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Dalla stazione dove sbarca la bravissima, volitiva Karin Viard, all'alberghetto tenuto da un suo ex (Antoine Basler): in compagnia di due soldati in vena di drague che finiranno per squagliarsela dal labirinto tragicomico nel quale si sono cacciati. Un film spezzato in due parti (e quella centrale, che fa da cerniera con un Tea for Two fuori posto è la cosa meno riuscita) : nella prima, la lunga rincorsa, precipitosa, condotta sui dialoghi, la vivacità straordinaria degli attori, la mobilità della cinepresa che trascende il realismo con le sue rincorse, i lampi delle illuminazioni, i colori che squarciano il buio della notte. Poi, all'interno dello huis-clos il confronto, fino all'autodistruzione; ma mai nichilista, sempre risolto in un'esigenza di tenerezza. Un modo d'irrompere nella vita con energia disperata, di picchiare la testa contro i muri. Come le scene di sesso, una volta tanto vere, tenere e disperate, fisiche e sfumate. Un film coraggioso, spregiudicato nei suoi rischi di affrontare il tema del confronto autodistruttivo, alla Burton-Taylor, ma in chiave attuale. Come in un film di Polanski, lei spezza pane e cetrioli sul letto, mani dietro la schiena, mangia direttamente con la bocca, prima di andare a vomitare nel cesso: ma il film non rincorre la repulsione, senza rinunciare ad affondare l'indagine.Un confronto coraggioso, fino alla scelta della solitudine; un primo film di qualcuno che osa concedersi completamente.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
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Film prodotti nel 1994
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