3831 recensioni a vostra disposizione!
   

PIRATI
(PIRATES)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 19 febbraio 1987
 
di Roman Polanski, con Walter Matthau, Cris Campion (Francia, 1986)
 
I pirati di Polanski hanno avuto una lunga gestazione, oltre dieci anni. Il regista ci pensava dai tempi del suo maggior successo commerciale, Chinatown: gia allora questo tipo di superproduzione (ricostruzione "storica", un veliero da fabbricarsi dal nulla, costumi, figuranti) apparteneva al mito di Hollywood. E le grosse produzioni, destinate in prima lettura ai giovani ed eventualmente in seconda agli intellettuali, erano ormai firmate Lucas e Spielberg.

Girato dopo un silenzio che durava sette anni, dopo il romanticismo di Tess, Pirati vuol essere due cose. Un omaggio, piuttosto serio, alla tradizione dei film di Erroll Flynn. E la ripetizione del vampire killers: come dire un capolavoro del grottesco cinematografico, un esempio squisito di parodia eseguita su un genere popolare, su di un folclore letterario ed estetico, su una memoria collettiva

L'osmosi voluta da Polanski, che è poi quella del grottesco, funziona: si ride alla parodia più smaccata (capitan Red che sulla zattera dell'ennesimo naufragio si affetta un prosciutto con la spada) ma si segue l'intera vicenda con applicazione. Il film è fisico, corposo, pantagruelico: e questo suo appetito di realismo si coniuga gustosamente con lo stile da disegno animato che detta la cadenza di molte sequenze. La mano di Polanski, che non dimentichiamo essere stato uno dei talenti registici più brillanti del dopoguerra, non è certo assente: L'apertura del film, con il filibustiere gambadilegno che vuol mangiarsi il mozzo sul relitto è filmata con un'abilità estrema. La morte del capitano spagnolo, con le citazioni di Eisenstein (il topo e l'ammutinamento di Potemkin, la barbetta controluce del morente che è quella di Ivan il terribile) è una pagina di tipica follia polanskiana. Le maschere dei vari personaggi, alcune situazioni, sono costruite con quella forza barocca, quel coraggio di andare al limite della corrosione che hanno reso celebre l'autore di Rosemary's Baby e di Cul de sac. Sono scampoli di un talento che non ha bisogno di riprove. Ma il film soddisfa soltanto a metà.

Malgrado un finale hustoniano di rara finezza (i personaggi che si ritrovano al punto di partenza, la medesima situazione che apre e chiude il film sottolineando formalmente uno dei temi del film, la vanità della cupidigia) l'intera costruzione manca di un vero equilibrio. Le scene d'azione, filmate con scarso dinamismo, sono lunghe ed inefficaci. E soprattutto non funziona quella che nel modello di PER FAVORE NON MORDERMI SUL COLLO era una delle molle della riuscita, la coppia ludica dei protagonisti.

Qui Walter Matthau, conciato da Capitano Rosso, è bravissimo: ma il giovane compagno, determinante per il contrappunto, è assolutamente insipido. Era Polanski stesso, come nel precedente, che avrebbe dovuto interpretare il mozzo. E Jack Nicholson lo sderenato gambadilegno. Ma dieci anni, nel mondo dello spettacolo, sono tanti: Polanski non è più un ragazzino, la rabbia se l'è un po' consumata nelle vacanze a St. Tropez. E sul cinema sono passati gli aventurieri di altre arche perdute.


   Il film in Internet (Google)
  Film dello stesso regista

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda