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INNOCENZA E MALIZIA
(LE GRAND CHEMIN)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 1 dicembre 1988
 
di Jean-Loup Hubert, con Anémone, Richard Bohringer (Francia, 1986)
 
Un film in queste condizioni è ingiudicabile, poiché completamente deturpato.

Che il cinema, quello con la maiuscola, stia morendo è forse anche un dato di fatto. Ma non è una ragione per scaraventarlo preventivamente nella fossa: e c'è da chiedersi se la ragione del fallimento in Italia di tanti film provenienti dalla Francia (e sicuramente più solidi di questo) non sia poi dovuto ad implacabili massacri di questo genere.

Tutti sono segnati da un identico destino, mi direte, in quell'oscena - ed apparentemente inevitabile - lobotomia che risponde al nome di doppiaggio. Generalizzando un poco, si può anche dissentire: poiché un film americano, basato su una ben determinata dinamica, su una costruzione di segni alla quale siamo abituati come al latte in polvere, soffrirà meno della privazione della parola, dell'astrazione dall'ambiente originale. Un film ad esempio francese, più legato a sfumature d'atmosfera, a dei tagli di linguaggio, ad un approccio più istintivo, solitamente più intellettuale, meno sorretto comunque da un impianto tecnico e industriale, vedrà stravolti quei segni di riconoscimento che rendono un film di finzione comprensibile.

Se INNOCENZA E MALIZIA è "probabilmente" comprensibile è solo poiché altrettanto "probabilmente" risaputo e schematico, nella sua volontà di ripetere i successi ormai lontani di GIOCHI PROIBITI di Clément. E di vantarci i meriti del naturalismo alla transalpina.

Con il ragazzino di città leccatino e perbene che s'immerge nella Grande Lezione della civiltà rurale, la paesanotta in mutandine sulla scala che l'inizia ai Grandi Misteri del sesso, il villaggio che vive la sue Sapienti Ventiquattrore nell'Eterno Avvicendarsi delle stagioni; ma anche con la coppia della Francia Profonda (lui al bistrot, lei alla macchina da cucire) nuovamente sulla retta via (figli e parroco, la Tv non ancora perché il film è ovviamente immerso nel Ritorno al Mito degli anni cinquanta) grazie alla visita del piccolo ma insopportabilmente saggio protagonista.

"Probabilmente": poiché come decidere della genuinità di un prodotto incartato come i formaggini alla televisione, che chiama salsiccina quell'affare che nessun ragazzino si sognerebbe di chiamare altrimenti che con il proprio nome, che dice della sorella che è andata a far funghetto con il fidanzato, e che tira innanzi a colpi di scioccherellone, caccarella, prendi un brodino e ti mollo un papagno... ?


   Il film in Internet (Google)

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