3829 recensioni a vostra disposizione!
   

GINGER E FRED Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 30 gennaio 1986
 
di Federico Fellini, con Giulietta Masina, Marcello Mastroianni, Franco Fabrizi (Italia, 1985)
 
"Si è detto, ed è verissimo, che il film avrebbe dovuto intitolarsi "Fed", Ginger e Fred. Perché, ancora una volta, il vero protagonista è lui Fellini. E non solo per il fatto che Mastroianni, invecchiato, ingrigito spelacchiato gli assomiglia, fisicamente sempre di più. Ma perché Ginger e Fred è come il suo autore, esaltante e frustrante, inventivo e ripetitivo, critico e ambiguo. In poche parole, contraddittorio.

Ma, lo scrivevamo a proposito del precedente E la nave va, non è proprio dell'arte del grande Federico di essere contraddittoria? Si è detto (perché serve, soprattutto in Francia, dove sta arrivando il quinto canale di Berlusconi) che il film è un regolamento di conti con la televisione. nella storia, ormai nota, di una vecchia coppia di ballerini di tip-tap che viene invitata, per l'ultima volta, ad esibirsi in un programma domenicale della TV, quiz e mostri, che conosciamo a memoria. È vero e non è vero. Per fortuna del film.

Al seguito della Masina, che giunge alla stazione di Roma (Fellini, con Ginger e Fred è tornato a raccontare una "storia") compare subito la tradizionale fauna felliniana. Sono i travestiti, gli ammiragli moribondi, i nanetti, i sequestrati, i mafiosi, gli spretati, i sosia, i presidenti dell'ente ed i digiunatori radicali per l'abolizione della caccia che fanno parte dell'approssimazione, della strumentalizzazione, e della volgarità televisiva. Ma, un momento. Questa paccottiglia umana che viene fagocitata dalla paccottiglia tecnologia dello Studio televisivo ("non ci riconosciamo più in lui; sembra che ci dica, ma guardate come vi siete ridotti..." dice Fred - Mastroianni dello scimpanzé che aspetta pure lui il suo turno davanti alle telecamere) non è la stessa che ha abitato tutti i film di Fellini? Il fatto è che l'arte del più celebre regista italiano si è nutrita del medesimo mondo, della medesima cultura popolare, che ha condotto l'avanspettacolo a trasformarsi in una di quelle platee da pomeriggio televisivo che animano gli schermi privati e non. I fantasmi che popolavano i primi film di Fellini, e quelli dei palcoscenici di Baudo o Mike sono poco dissimili. Il regista lo sa: si è nutrito del medesimo spettacolo. Ecco perché Ginger e Fred, oltre a qualche risaputa frecciata sulla pubblicità della pizza che viene ad interrompere le confessioni sentimentali del travestito non è tanto la satira di un mezzo di trasmissione che negare - lo dice Fellini stesso - sarebbe come negare la forza di gravità. Ma un viaggio. Di tre non più giovanissimi, di tre non più incantati pifferai magici.

La forza del film, il suo potere emotivo nasce dalla commozione, talora forse anche facile - mai qualunque, perché Ginger è lontano dalla lacrimosa rimpatriata dello Scola di Maccheroni - di tre grandi artisti che intravedono, chi più chi meno in lontananza, il canto del cigno. La fine di un modo di far spettacolo, di guardare la vita. Ed è proprio questa commozione che fa di Ginger e Fred, prima di un film riuscito, un film sentito. Dei tre direi che è proprio la meno prevedibile, Giulietta Masina, ad essere impeccabile. Di misura, lei spesso così sopra le righe anche nelle celebri opere del passato, d'ispirazione. Fellini oltre a commuovere innova, inventa, incanta in questo film? Si può dire di tutto, dal bene a male, perché tanto - per quanto detto sopra - tutto è già stato detto.

A me pare che l'inizio sia splendido, con quel potere inimitabile che possiede il regista, facendo leva sull'arte dell'ambientazione, di farci partire per un universo tutto suo, una stazione, una città, un albergo apparentemente reali, effettivamente stravolti, ricreati dal nulla, terribilmente significativi. Meno la parte centrale, coi personaggi-fantasmi dei quali sappiamo già tutto, la prova della danza nella toeletta un: po' dolciastra, i ritmi, diciamolo pure, un tantino noiosi. E poi di nuovo, l'ispirazione. Fred e Ginger che rimangono soli nel buio con molte cose da dirsi, il distacco tenero e dignitoso alla stazione.

Ma, a scavare criticamente nell'ultimo Fellini, si arrischia di non trovare le conferme di un'emozione che farà presa su una parte degli spettatori. Perché Ginger e Fred non è sicuramente un film di testa. Ma di cuore, coi rischi del caso."


   Il film in Internet (Google)
  Film dello stesso regista

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda