Filmselezione - Il cinema visto da Fabio Fumagalli



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CAMMINA CAMMINA

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Data della recensione: 22 marzo 1984

di Ermanno Olmi, con Alberto Fumagalli, Antonio Cucciarté (Italia, 1983)

Ecco un film del quale si farebbe volentieri a meno di parlare. Perché da un lato chi scrive non può nascondere la propria ammirazione per l'autore de Il posto o dell'Albero degli zoccoli. E, ancor più, il rispetto per un autore acclamato che ha il coraggio e la modestia di ritirarsi per tre anni, dopo un successo come quello del film precedente, a girare un film serio e meditato come Cammina cammina. Un film coerente, che con una limpidezza esemplare s'iscrive nella tradizione del neorealismo privato di ogni effetto sentimentale, nella lezione di una parte del cinema di Rossellini che soltanto Olmi sembra soffermarsi a raccogliere. Un film nel quale le intenzioni dell'autore emergono con altrettanta chiarezza: la rilettura del testo sacro, l'umanizzazione del sentimento religioso la critica del sapere e del potere intellettualistico dell'istituzionalismo clericale, e via dicendo. Un film stilisticamente conseguente: che si vuole classico, naturalista, quasi documentaristico.

Tutte cose vere. Ma a furia di voler essere tutte queste cose, di ricercare la semplicità e la purezza a Cammina cammina finisce con il mancare il nerbo. Ed ecco allora che la camminata dei Magi diventa veramente interminabile: ma per gli spettattori. Priva di soprassalti e zeppa di momenti morti. Svuotata di quel lirismo che avrebbe impregnata di un'emozione non volgare certe scene (l'incontro con i Magi o quello con il mare, per esempio) senza nuocere ai presupposti classici dell'autore.

Il film in Internet (Google)