Filmselezione - Il cinema visto da Fabio Fumagalli



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ANTONIETA

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Data della recensione: 10 novembre 1983

di Carlos Saura, con Isabelle Adjani, Hanna Schygulla (Spagna, 1982)

Che Saura, dopo il suo magnifico Mamma compie cento anni attraversasse un periodo difficile, fatto più di bassi che di alti, era cosa nota a tutti i suoi ammiratori. Che cadesse, brillantemente coadiuvato dallo sceneggiatore Jean-Claude Carrière, a questi livelli, meno prevedibile. Il fallimento di Antonieta è tanto più impressionante per il fatto di essere un'opera impegnativa, meditata, costruita. Un'opera dalla quale non sono assenti (perlomeno sulla carta...) certe costanti dell'autore di Cria cuervos: l'intrusione improvvisa del passato nel presente, la ricerca di sé stesso attraverso un itinerario passato, proprio o altrui. Hanna Schygulla è infatti una donna contemporanea, che prepara una pubblicazione sulle donne di questo secolo vittime di suicidi. E Isabelle Adjani, il caso al quale lei s'interessa: una giovane messicana vissuta negli anni della Rivoluzione del Trenta, suicida a Notre-Dame, attivissima nel campo culturale, sociale e politico, l'archetipo della donna emancipata del nostro secolo, insomma. Un classico tema di Saura: la donna di oggi che cerca di determinare il proprio ruolo esistenziale indagando nell'inconscio collettivo del proprio sesso. Se la traccia del cammino seguito da Saura è chiarissimo, altrettanto chiari sono purtroppo i segni del suo fallimento, tutti a livello di regia e di sceneggiatura, dl scelte di attori (i personaggi maschili in modo particolare sono dei fantocci privi di ogni credibilità). In una ricostruzione estremamente manierata del Messico di allora, tutta tesa all'illustrazione piuttosto che alla significazione, non un solo istante del procedimento passato/presente funziona.

Il film in Internet (Google)