"Una stazione meteorologica nelle regioni polari è contaminata da un extraterrestre che riesce ad assumere, con perfetto mimetismo, la sembianza umana. Ecco nascere il sospetto nei confronti del prossimo, dell'amico, nel quale potrebbe nascondersi il mostro distruttore.Soggetto mirabile per il Carpenter di qualche anno fa: quando giovane squattrinato, pur di girare un film, e pur di non dover sottostare agli imperativi della produzione, accettava di girare per quattro soldi. Fatto più unico che raro negli Stati Uniti: ma interessano soprattutto per il modo con il quale Carpenter riusciva a cavarsela. Aguzzando, cioè, l'ingegno. Che non è, occorre riconoscerlo, da poco.
Piccoli capolavori di serie B come ASSAULT nascevano proprio grazie a quei condizionamenti: e Carpenter diventava maestro nel raggiungere il massimo degli effetti con un minimo di "mostrato". Balletti astratti d'inquietudine, piccoli ragionamenti sui meccanismi che la regolano.
Poi con il successo di FOG e di HALLOWEEN, Carpenter si è visto praticamente obbligato ad accettare i tradizionali milioni di dollari. Il risultato e questo THE THING film ammirevole e godibile, certo il più impegnativo e compiuto dell'autore. E non certo spersonalizzato, per la presenza degli elementi tipici del suo cinema: l'uso dello scope e degli ampi spazi la cura della scenografia, il gusto per costringere i personaggi in situazioni claustrofobiche, la precisione della parte tecnica, il gruppo isolato dal resto del mondo, il tempo reale, e via dicendo.
Ma nel quale si sente la mancanza di quella parte più intima e misteriosa di Carpenter. In cambio ci sono i mostri, magnifici e disgustosi, dei soliti specialisti negli effetti speciali: lo spettacolo è assicurato, ma la molla del giocattolo è ormai evidente nel giocattolo (è il caso di dirlo, per chi ha visto il film...) sventrato."